A 22 anni rischiava di perdere un occhio: al Santa Croce gli hanno salvato la vista
La trombolisi ha evitato il peggio al giovane paziente, colpito da un’ischemia retinica grave. Merito del lavoro di squadra tra oculisti e neurologi dell’ospedaleEra arrivato al pronto soccorso dell’ospedale di Cuneo lamentando la perdita quasi completa della vista a un occhio: riusciva appena a vedersi la mano. Immediata la diagnosi: si tratta di un’ischemia retinica molto grave, una sorta di ictus che ha colpito un ragazzo di appena ventidue anni.
Grazie al lavoro di squadra tra i medici, però, già poche ore dopo il giovane paziente ha potuto recuperare appieno le sue facoltà. Merito del lavoro effettuato dal reparto Oculistica, diretta del primario Agostino Vaiano, e dalla Neurologia con il dottor Marco Capobianco. L’intuizione decisiva è stata quella di sottoporre il giovane a una trombolisi, per favorire l’afflusso di sangue nella zona colpita: è un intervento che va effettuato entro le sei ore, per avere una possibilità terapeutica. Si tratta, spiega il primario di Neurologia, di un protocollo terapeutico già descritto in letteratura e utilizzato per la cura dell’ischemia cerebrale: “Facendo una valutazione congiunta con i colleghi oculisti e del DEA abbiamo ritenuto che il paziente potesse giovarsene e in effetti così è stato”.
“Già dopo un paio d’ore aveva recuperato la vista, gradualmente ma in maniera costante. Il giorno dopo presentava un visus di nove decimi” aggiunge il dottor Vaiano: “Il fatto che l’ospedale Santa Croce abbia tante professionalità che insieme cercano di fare il meglio per il paziente è una cosa molto importante”. Ora è in corso il lavoro secondario, con la raccolta di esami. Serviranno a definire i fattori di rischio e le cause sottostanti, per capire come mai un evento ischemico abbia colpito un soggetto così giovane.
Redazione
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