La moda dei rimedi naturali è realtà ormai da diverso tempo. Negli ultimi tre anni circa, si è consolidato il successo dell’olio di CBD. Prodotto che si può acquistare comodamente online su e-commerce specializzati come
Prodotti-Cannabis.it, ha letteralmente conquistato milioni di persone.
Come mai? Scopriamo assieme, nelle prossime righe, alcune cose che bisogna assolutamente sapere nel momento in cui ci si approccia alla sua assunzione.
L’ingrediente principale
L’ingrediente principale del CBD è il cannabidiolo. Composto chimico di origine naturale isolato per la prima volta all’inizio degli anni ‘40, fa parte degli oltre 140 fitocannabinoide di cui la scienza ha scoperto l’esistenza.
Privo di effetti psicoattivi, per diversi decenni è stato di fatto messo in ombra dal THC. La ricerca che lo riguarda - con un conseguente aumento della fama - è stata interessata da un impulso notevole negli ultimi anni.
Lo spartiacque è stato il 2017, anno in cui l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato che il cannabidiolo non fa parte dell’elenco delle cosiddette “sostanze controllate”, ossia le sostanze psicoattive la cui produzione e commercializzazione è vietata per legge (lo stesso si può dire dei loro precursori).
In Italia, le cose sono cambiate sempre nel 2017 a seguito dell’entrata in vigore, nel gennaio dell’anno appena menzionato, della Legge 242/2016, che ha rappresentato il punto di partenza per l’inizio della commercializzazione della cannabis depotenziata, caratterizzata cioè da un alto livello di CBD e da una percentuale di THC compresa tra lo 0,2 e lo 0,6.
Un modulatore prezioso per il fisico
L’olio di CBD, grazie proprio alla presenza di cannabidiolo, è uno straordinario modulatore naturale per il fisico. Il sopra citato fitocannabinoide è infatti in grado di interagire con i recettori del sistema endocannabinoide, una fitta rete di segnali biologici tra le nostre cellule.
Grazie a questa preziosa interazione, l’organismo è interessato da un miglioramento dell’omeostasi, ossia quella condizione di equilibrio che ogni essere vivente è in grado di mantenere al suo interno anche nelle situazioni in cui le circostanze esterne variano.
L’interazione con i recettori della serotonina
Il cannabidiolo è in grado di interagire, dati scientifici alla mano, anche con i recettori del cosiddetto sistema serotoninergico, coinvolto in aspetti fondamentali per la vita quotidiana, come per esempio le relazioni sociali.
Grazie a questa sua capacità, il CBD è considerato un valido rimedio naturale contro l’ansia. La caratteristica in questione è uno dei motivi per cui, a seguito dello scoppio della pandemia, l’olio di cannabidiolo è diventato un rimedio naturale popolarissimo, utilizzato da un gran numero di persone per affrontare un livello di malessere mai visto prima di quel momento.
Il dosaggio ideale
Non esiste un dosaggio di olio di CBD valido per tutti. Sono diversi i criteri da chiamare in causa e uno dei principali riguarda la concentrazione del prodotto. Quando ci si trova in mano una boccetta di olio di CBD, è bene sapere che il fitocannabinoide non è presente nella sua forma pura. In tal caso, infatti, sarebbe impossibile da assimilare per l’organismo umano.
Il cannabidiolo è diluito in un olio vettore - se ne possono utilizzare svariati e uno dei più popolari è l’olio di semi di canapa - e, come già accennato, può avere diverse concentrazioni. La più bassa, ideale per chi è alle prime armi con l’utilizzo del prodotto, è pari al 5%.
In linea di massima, il range da considerare quando si parla del dosaggio dell’olio di CBD è compreso tra i 10 e i 100 mg quotidiani.
Il consiglio che si dà sempre è quello di partire con un dosaggio molto basso, in quanto si fa sempre in tempo ad aumentare. Se il corpo non dà reazioni fastidiose - ricordiamo che è tutto soggettivo e che gli effetti avversi sono davvero molto blandi - si può incrementare.