Non è stata quella passata l’ultima edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba in cui si parla di Asti-Cuneo. Alberto Cirio lo aveva promesso lo scorso anno, dicendosene convinto: giusto pochi giorni fa abbiamo scoperto invece che quella di oggi sarà, se va bene, la penultima, dato che la conclusione è fissata a dicembre 2025.
Quest’anno, perlomeno, niente proclami. La cerimonia di inaugurazione procede sottotono, all’insegna dell’understatement (sabaudo, preciserebbe il presidente della Regione). L’ospite d’onore è il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, che però saluta prima del taglio del nastro, affidato al collega titolare della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo. Tajani svicola anche dai giornalisti, nel punto stampa organizzato prima dell’inaugurazione: qualche parola di circostanza sull’“importanza di essere qui” e via di corsa verso il palco, evitando domande su ciò di cui si è parlato stamattina a Torino. Fra le altre cose la “saga” del tunnel di Tenda, rispetto alla quale Cirio reclama “rispetto della scadenza di dicembre”. Vedremo se sarà l’ennesima festa di “non compleanno”, come quella del cappellaio di Alice.
Si parla tanto, in compenso, dei dossier più caldi a livello internazionale. Confermando che l’Italia non ritirerà le truppe dal Libano, come chiesto da Israele: “Non è una scelta italiana, ma delle Nazioni Unite, perché sono truppe in missione Unifil. Uno Stato, in questo caso Israele, non può prendere queste decisioni”. In merito all’aggressione subita dai soldati italiani, il ministro ribadisce: “Inaccettabile quello che è stato fatto: i soldati italiani non si toccano, soprattutto in missione di pace. Il governo israeliano ha annunciato un’inchiesta, aspetteremo i risultati”. Si parla anche di Ucraina, di extraprofitti (“un concetto da Unione Sovietica” dice Tajani, perché “chi stabilisce dove c’è profitto e dove extraprofitto?”) e perfino della discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi, il figlio del “presidente eterno”: “Non mi pare che voglia fare politica, fa benissimo il manager di una grande impresa: se poi volesse farlo, è il benvenuto”.
Dopo la comparsata di Tajani parlano le altre autorità, a cominciare dal presidente della Regione che col consueto fair play fa gli auguri al neosindaco di centrosinistra Alberto Gatto: “Ad Alba siamo fatti così” spiega. Poi sottolinea: “La fiera del tartufo di Alba è l’evento enogastronomico più conosciuto al mondo”.
Da Liliana Allena, presidente della Fiera, vengono un plauso alla Regione per lo spostamento dell’inizio della stagione della cerca al 1 ottobre (obbligato dal cambiamento climatico: “Lo scorso anno c’erano 32 gradi al 7 ottobre”) e un annuncio: “Quest’anno nel mercato non si potranno vendere tartufi sotto i 10 grammi. Alla scorsa edizione abbiamo riscontrato criticità e vogliamo tutelare l’immagine del nostro prodotto”.