Sono due le offerte vincolanti per l’acquisizione di una quota di maggioranza in Egea. Lo ha fatto sapere poco fa il professor Giovanni Valotti, al quale il Consiglio di Gestione del gruppo albese ha affidato l’incarico di rappresentare la società nei rapporti con i potenziali partner - ovvero Iren e Dk - e i rispettivi advisor.
“Così come da programma, - dichiara Valotti - in data odierna sono state ricevute due offerte vincolanti da parte di potenziali partner, presso il notaio incaricato. Le suddette proposte richiederanno un adeguato periodo di istruttoria tecnica e, a seguire, di valutazione da parte degli organi competenti. Le offerte verranno esaminate alla luce della funzionalità delle stesse al percorso di ristrutturazione, agli interessi dei creditori e di tutti gli stakeholder, nel rispetto di quanto previsto dal quadro normativo vigente”. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte vincolanti, fissato in origine al 15 settembre, era stato prorogato da Egea fino alle ore 19 di oggi, giovedì 21.
Nel pomeriggio Iren aveva già reso noto di aver formulato una sua offerta, precisando che questa “poggia su un solido piano economico e industriale finalizzato alla crescita e allo sviluppo degli asset Egea oggetto della procedura, che prevede l’integrazione di Egea nel modello operativo del Gruppo Iren”. Questo modello, si legge nella nota del gruppo con sede a Reggio Emilia, “è storicamente caratterizzato dalla valorizzazione delle risorse delle società acquisite, da uno stretto coinvolgimento dei fornitori e dei partner, dall’attenzione verso le comunità e dalla capacità di investimento sul territorio. L’operazione è coerente con le linee strategiche presentate nel piano al 2030 del Gruppo Iren”. Il piano di Iren per Egea è stato concepito in una prospettiva di medio-lungo termine, facendo leva “sull’esperienza nell’integrazione di nuove società nel portafoglio di business del gruppo”. Le sinergie che potranno essere conseguite nei servizi a rete e a libero mercato, precisa ancora la multiutility, “potranno essere destinate ad un rilancio degli investimenti per creare nuove opportunità di sviluppo”.
L’altro competitor è il fondo Davidson Kempner european partners Llp, rappresentato in Italia da Marco Reggiani. La sua strategia, elaborata tramite la neonata piattaforma Thaleia, ha tratti più marcatamente finanziari e prefigura un diverso orizzonte per l’azienda finora guidata dalla famiglia Carini. Il fondo di investimenti newyorkese, attivo da quasi quarant’anni, ha un raggio d’azione globale e punta a rafforzare la propria presenza nella penisola con acquisizioni di infrastrutture nel settore della transizione energetica. Nei mesi scorsi era stata approvata una concessione per lo stoccaggio di gas naturale in Basilicata.
L’Ing. Paolo Pietrogrande, Consigliere Delegato del Gruppo Egea, commenta in una nota: “L’arrivo delle offerte nei tempi stabiliti, conferma l’interesse nei confronti della nostra azienda, il suo riconosciuto valore come fornitore di servizi sul territorio, e soprattutto il buon lavoro di riequilibrio delle attività operative in corso”.