Per la prima volta una delegazione di produttori piemontesi ha fatto squadra per presentare e raccontare le eccellenze della produzione vitivinicola di Langhe Roero e Monferrato al mercato emergente dei Paesi baltici. È stato un evento pionieristico quello che si è tenuto il 23 novembre scorso, presso il Bibliotēka №1Restorāns di Riga, durante la più importante manifestazione dedicata a Champagne e fine wines negli Stati baltici.
La giornata, organizzata da Winexperience, associazione di produttori impegnati in progetti di promozione all’estero, col sostegno dell’Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero, ha coinvolto oltre a 125 ospiti tra giornalisti, ristoratori, sommelier, importatori e buyer dei Paesi baltici, i vini di 72 produttori vitivinicoli piemontesi, rappresentati in loco da 8 aziende del territorio: Alessandro Rivetto di La Morra, Adriano Marco e Vittorio di San Rocco Seno d’Elvio, Massimo Rattalino di Barbaresco, Veglio Michelino & Figlio di Diano D'alba, Giacomo Vico di Canale, Socrè di Barbaresco, Cornarea di Canale, Taliano Michele di Montà.
“A chi mi chiede perché penso che la Lettonia sia un buon mercato di sbocco per i nostri vini, dico: perché l’offerta enogastronomica piemontese è in grado di rispondere pienamente alle sue aspettative e richieste! – dichiara Alessandro Rivetto presidente di WineXperience – Questo evento infatti è nato dopo un’analisi della crescente domanda del mercato dei Paesi Baltici relativamente a prodotti enogastronomici di pregio. Negli ultimi vent’anni si è registrato un notevole incremento del consumo dei prodotti italiani. Sia per il fascino esercitato dall’Italian style che per il forte legame con la tradizione ed il territorio associato all’enogastronomia del nostro Paese. La vendita al consumatore è effettuata per l’85% sul canale off-trade con le catene della distribuzione organizzata che vanno direttamente alla fonte per approvvigionarsi. Il fatto che Francia, Italia e Spagna, nell’ordine, costituiscano all’incirca i 2/3 dell’import enologico degli Stati del Baltico è un’ulteriore prova del fatto che questo mercato predilige vini provenienti da paesi la cui produzione vanta autorevolezza e tradizione. E chi meglio delle piccole cantine Piemontesi può rispondere alla domanda di prodotti di qualità, territorialità ed autenticità?”.
Per rendere più efficace possibile l’incontro tra il mercato lettone, dove la cultura del vino ha avuto uno sviluppo recente, e le eccellenze enologiche di Langhe Roero e Monferrato, alla formula del walk around tasting è stata affiancata quella del masterclass prima e della cena con prodotti enogastronomici della cucina Piemontese poi.
Il masterclass guidato dal celebre sommelier Raimonds Tomsons, plurivincitore del premio Best Sommelier of Latvia e Best Sommelier of the Baltics in Vana Tallinn Grand Prix, si è aperta con l’introduzione dedicata alle zone vitivinicole divenute patrimonio dell’umanità Unesco di Alberto Bianco, Presidente del Comitato di Alto Indirizzo, in rappresentanza dell’Ente Turismo Bra, Langhe e Roero.
“L’intento del mio discorso – afferma Alberto Bianco – era quello di spiegare che i prodotti di Langhe Roero e Monferrato non sono solo eccellenze enogastronomiche ma si fanno portavoce del territorio, della sua storia e di chi lo vive. Sono elementi preziosi riscopribili in ogni assaggio. Riscontrare il grande interesse degli operatori ed il fatto che in molti avessero già visitato il nostro territorio è stata un’ulteriore conferma di come i nostri prodotti siano stimati al pari di quelli dei cugini d’Oltralpe a cui sono preceduti durante il Festival”.
Durante il masterclass, le aziende che hanno presenziato all’evento, con Raimonds Tomsons, hanno raccontato non solo le denominazioni e le loro caratteristiche ma anche e soprattutto le loro storie: storie di vignaioli e del loro rapporto con la vigna ed il vino.
“Per me è stato un onore ed un piacere entrare in contatto con i produttori ed i vini del Piemonte. Nutro un profondo rispetto per il lavoro che vi è dietro ogni singola bottiglia per questo ho reputato importante mettere in risalto non solo le diverse caratteristiche organolettiche dei vini che abbiamo degustato ma anche il loro terroir d’origine. Questi vini hanno la capacità unica di parlare delle proprie origini, delle uve che li compongono e dello stile dei diversi produttori”.
L’evento si è concluso con un grande successo per i vini e le aziende partecipanti che hanno ottenuto non solo nuovi ed importanti contatti commerciali ma anche una maggiore considerazione di quella che è la produzione vitivinicola piemontese nel suo complesso, grazie al prezioso intervento della stampa e dei media locali.