ALBA - La società albese Amethyst srl premiata per la migliore innovazione green

La cerimonia si è tenuta venerdì 11 novembre ad Ecomondo di Rimini

15/11/2016 16:45

Il settore della green economy è in forte crescita ed oggi il nostro Paese rappresenta un’eccellenza europea, come ha sottolineato il ministro Galletti all’inaugurazione di Ecomondo di Rimini, la rassegna espositiva internazionale di riferimento sull’ecosostenibilità che da 20 anni raduna le imprese che operano nella filiera green. Nell’ambito della manifestazione, la prestigiosa rivista di cultura ambientale Oasis ha assegnato la prima edizione del premio “Migliore innovazione per l’ecosostenibilità e l’ambiente”, nato per promuovere le migliori tecniche delle imprese italiane che raggiungano importanti obiettivi di sostenibilità ambientali con iniziative innovative. Tra le imprese che si sono particolarmente distinte con attività che apportano importanti benefici ambientali è stata selezionata come vincitrice l’azienda albese Amethyst srl, partecipata dal gruppo Vignaioli Piemontesi, detentrice di un brevetto innovativo per la fitodepurazione delle acque. “La fitodepurazione è un processo di depurazione naturale delle acque che avviene mediante le piante”, spiega l’architetto Enrico Marengo, responsabile tecnico della società, “Con il nostro brevetto non abbiamo fatto altro che ispirarci alla natura e trovare una soluzione semplice ad un problema complesso. Ci fa molto piacere questo riconoscimento, che testimonia come ciò che qualche anno fa è stata una felice intuizione oggi rappresenta una realtà in grado di contribuire al progresso economico ed ambientale.” L’innovativa soluzione consiste in un impianto che utilizza essenze vegetali, rocce vulcaniche e un mix di batteri per depurare i reflui, consentendo anche un eventuale riutilizzo e riciclo delle acque di scarico, con importanti benefici per l’ambiente e la tutela di un bene sempre più prezioso. Basti pensare alla crescente emergenza legata alle carenze idriche in tutto il pianeta e che le Nazioni Unite stimano che circa 2,7 miliardi di persone non sono collegate a sistemi fognari centralizzati, con l’esigenza di soluzioni decentralizzate e innovative.
Una delle applicazioni più diffuse di questo impianto, oltre all’utilizzo in campo civile, è quella legata alla depurazione degli scarichi delle cantine, come spiega ancora Marengo: “La tecnologia Zeofito® rappresenta una soluzione ideale per il problema degli scarichi vinicoli che, soprattutto durante la vendemmia, contribuiscono alla congestione dei sistemi di depurazione centralizzati con gravose conseguenze per l’ambiente e costi crescenti per lo smaltimento. La fitodepurazione, inoltre, è una soluzione sostenibile anche dal punto di vista paesaggistico, fattore molto importante nei territori a vocazione vinicola e turistica come le Langhe: per questo motivo è stata accolta con entusiasmo anche dall’associazione per la tutela dei paesaggi vitivinicoli dell’Unesco”. La fitodepurazione proposta da Amethyst rappresenta, quindi, una soluzione innovativa al problema della depurazione, tema su cui l’Italia rischia sanzioni pesantissime da parte dell’Unione Europea. Il nostro Paese, infatti, non si è adeguato in tempo alla Direttiva comunitaria 91/271 che impone agli stati membri di dotarsi di sistemi di raccolta delle acque reflue urbane e garantire opportuni trattamenti per rimuovere le sostanze inquinanti. Secondo i dati di Federutility, due italiani su 10 non dispongono di rete fognaria, tre su 10 sono senza depuratore.

c.s.

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