Si è concluso il 12 maggio il periodo restrittivo, imposto dalla Provincia, allo scarico delle acque reflue della ditta Italgelatine di Santa Vittoria d’Alba, dopo i gravi malfunzionamenti del depuratore e la conseguente emissione di cattivi odori lamentati dalla popolazione.
L’azienda ha fatto pervenire nei termini stabiliti una relazione tecnica in cui, oltre a descrivere quanto avvenuto, ne analizza le cause e descrive gli interventi eseguiti ed in progetto. La stessa azienda evidenzia che la qualità delle acque scaricate è in via di miglioramento, ma risente ancora della debolezza dell’azione depurativa e, per tale motivo, ha chiesto una proroga di ulteriori 30 giorni prima di dover affrontare eventuali più gravi provvedimenti da parte degli organi di controllo.
La Provincia, sulla base dei nuovi accertamenti del Dipartimento provinciale Arpa di Cuneo, ha ritenuto di accogliere la richiesta aziendale considerandola come extrema ratio e concedendo una proroga di 30 giorni dell’autorizzazione allo scarico in cui, oltre a ribadire le prescrizioni già contenute nel primo stop (ad esempio il divieto all’utilizzo di materie prime di origine bovina ed ittica), ha imposto un’ulteriore limitazione anche per una quota parte di acque derivanti dalla lavorazione suina, al fine di alleggerire il carico in ingresso al depuratore ed accelerarne la ripresa.
Sulla base delle relazioni di controllo e monitoraggio dell’Arpa si è poi aperto un altro fronte nell’azione di miglioramento ambientale dell’azienda: il contenimento degli odori prodotti dalle lavorazioni nei reparti ed espulsi in atmosfera tramite torrini di estrazione e finestrature. I tecnici dell’Agenzia di protezione ambientale evidenziano che si tratta di un odore diverso da quello dovuto al mal funzionamento del depuratore, tuttavia presenta livelli importanti di odorosità, come dimostrano le analisi olfattometriche.
A tal proposito, la Provincia ha diffidato l’azienda dal gestire lo stabilimento originando queste emissioni ed ha assegnato, d’intesa con l’Arpa di Cuneo, un termine di 180 giorni per relazionare in merito. Prosegue, intanto, l’attività di stretto monitoraggio e verifica ambientale dello stabilimento da parte degli organi tecnici e resta comunque aperta la strada per adottare ulteriori provvedimenti da parte delle autorità sanitarie locali.