ALBA - Si è riunito ad Alba il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica

A seguire un incontro sul Protocollo d’Intesa dedicato ai lavoratori agricoli stagionali, sottoscritto nell'occasione anche da Confindustria e Camera di Commercio

06/09/2024 15:19

Ieri mattina, giovedì 5 settembre, su impulso del neo Prefetto Mariano Savastano, condiviso dal Sindaco Alberto Gatto, si è tenuta ad Alba, nella Sala consiliare “T. Bubbio”, una seduta del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, per la prima volta itinerante tra le Sette Sorelle. All’ordine del giorno, in particolare, un aggiornamento sul Centro di prima accoglienza di via Pola gestito dalla Fondazione Caritas Diocesana albese e sulle problematiche di sicurezza urbana nell’area della Stazione Ferroviaria.
 
Erano presenti, oltre al Sindaco di Alba Alberto Gatto e all’Assessore alla Sicurezza Davide Tibaldi, il Prefetto Mariano Savastano, il Questore Carmine Rocco Grassi, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Mario Palumbo, il Vice Comandante provinciale dei Carabinieri, tenente colonnello Giuseppe La Torre il Comandante della Polizia municipale albese Antonio Di Ciancia.
 
A seguire, si è riunito il Tavolo con i sottoscrittori del Protocollo d'intesa per "la prevenzione di situazioni di sfruttamento lavorativo nei territori di Alba, Langhe e Roero e per la promozione di lavoro regolare, abitare dignitoso e trasporti per i lavoratori agricoli stagionali" per un aggiornamento congiunto sull'attuazione del progetto.
 
Dopo la sottoscrizione del 9 aprile scorso tra Prefettura, trenta Comuni, Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Associazioni datoriali di categoria lavoro agricolo, organizzazioni sindacali e Consorzio di tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani, il Protocollo è stato ora perfezionato con l'obiettivo di costruire sul territorio dell'Albese, di Langhe e Roero un sistema in grado di contrastare e prevenire lo sfruttamento lavorativo della manodopera sperimentando soluzioni abitative, lavorative e di trasporto dignitose idonee ad assicurare, da un lato, i lavoratori necessari alle imprese vitivinicole e, dall'altro, condizioni di vita e di lavoro sicure e legali.
 
Avvicinandosi il periodo della vendemmia, caratterizzato da picchi di lavoro che richiamano molta manodopera, si è ritenuto necessario organizzare un approfondimento sulle attività e sui risultati ad oggi realizzati dai vari Enti ed Associazioni in seguito della sottoscrizione del Protocollo e sulle criticità riscontrate nell'attuazione dell'Intesa e sugli sviluppi del progetto. Camera di Commercio e Confindustria-Cuneo in occasione dell'incontro hanno sottoscritto il Protocollo d'Intesa.
 
Nel pomeriggio un gruppo ristretto con il Sindaco e il Prefetto ha visitato il Centro di prima accoglienza in via Pola accolti dal cescovo di Alba Monsignor Marco Brunetti, la Casa Commenda, la Stazione Ferroviaria e l’Info Point di fronte.
 
“Riconvocare il tavolo per aggiornarsi dal protocollo dello scorso 9 aprile era fondamentale e necessario, c’è molto su cui lavorare e dobbiamo farlo insieme come oggi. Ringrazio il Prefetto con cui abbiamo deciso di tenere ad Alba una seduta del Comitato Ordine e sicurezza pubblica e il tavolo di lavoro sul protocollo di intesa a contrasto dello sfruttamento lavorativo. È stata una giornata importante che rimarca la volontà di Alba e del territorio per sconfiggere lo sfruttamento lavorativo” ha dichiarato Alberto Gatto, sindaco di Alba.
 
Gatto ha poi proseguito: “Su due aspetti dobbiamo concentrarci: il primo è la manodopera, il nostro territorio ha un grande bisogno di personale qualificato, dunque dobbiamo capire il fabbisogno reale e formare competenze e professionalità affinché venga inserito con condizioni di lavoro dignitose”. “Il secondo aspetto - continua il sindaco Gatto - è quello dell’accoglienza, e qui dobbiamo lavorare come territorio perché nessuno può farcela da solo”.
 
“Parlando di accoglienza - sottolinea il sindaco - non parliamo solo della prima, ma anche dell’accoglienza diffusa dopo l’inserimento lavorativo, altrimenti queste persone rischiano di uscire dai nostri radar, dalle tutele e dalla legalità”.

c.s.

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