Una commemorazione ufficiale dedicata al commendator Gian Giacomo Toppino ha aperto il Consiglio comunale di Alba martedì 14 febbraio nella sala consigliare “Teodoro Bubbio” del Palazzo comunale.
Per l’occasione, accanto al Presidente del Consiglio Roberto Giachino e al Sindaco Maurizio Marello, seduti al grande tavolo della Giunta anche gli ex Sindaci Ettore Paganelli (1963–1970), Tomaso Zanoletti (1977-1990), Enzo Demaria (1990-1999) e Giuseppe Rossetto (1999-2009), insieme al Presidente della Camera di Commercio di Cuneo Ferruccio Dardanello e al Direttore A.c.a. (Associazione Commercianti Albesi) Giuliano Viglione. Di fronte la famiglia del commendator Gian Giacomo Toppino: la moglie Francesca Chiarle ed i figli Francesca, Lucia e Teobaldo. Dietro il pubblico. Intorno, i consiglieri comunali.
Deceduto il 25 gennaio scorso, Gian Giacomo Toppino è stato Sindaco di Alba dal 1972 al 1977 dopo l’entrata per la prima volta in Consiglio comunale il 6 novembre del 1960. Dal 1964 al 1972 è stato assessore. Poi l’elezione a Sindaco il 7 giugno 1972, la riconferma il 28 luglio 1975 e le dimissioni il 16 settembre del 1977.
Come ha ricordato il Presidente Roberto Giachino, durante i mandati Toppino fu approvata la variante organica al Piano regolatore che permise uno sviluppo ordinato della città, istituite le commissioni consiliari permanenti, avviati i lavori per il complesso sportivo San Cassiano e costituito l’Ufficio Stampa del Comune di Alba.
Il commendator Gian Giacomo Toppino fu anche Presidente dell’Associazione Commercianti Albesi dal 1964 al 2009, guidò l’Unione Provinciale del Commercio e fu tra i fondatori della Confcommercio Regionale del Piemonte nel 1974. È stato anche Presidente dell’Azienda di Promozione Turistica Langhe e Roero dal 1987 fino alla costituzione del nuovo Ente Turismo. Fu tra i fondatori del comitato promotore Nuovo Ospedale Alba-Bra.
«Era un uomo di fede che si è speso per gli altri – ha sottolineato il Sindaco Maurizio Marello – Aveva saldi convincimenti democratici formati durante l’esperienza della Resistenza albese. Era una persona aperta, di ampi orizzonti anche quando si batté per avere la provincia di Alba. Voleva affermare un’identità capace di guardare oltre. Ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, ho sperimentato la sua amicizia, il suo sostegno, mi dava dei consigli anche in maniera critica. Ha sempre anteposto l’amicizia ed il bene comune a tutto il resto. Toppino aveva fiducia nei giovani. Lo ringrazio a nome della città per il contributo straordinario che ha dato alla vita di Alba fino all’ultimo».
«Gian Giacomo Toppino – ha ricordato l’ex Sindaco Ettore Paganelli - non era un uomo del passato ma un uomo moderno. Studiava a fondo i problemi riteneva dovessero essere affrontati in dibattiti, attraverso il confronto e poi, durante il momento decisionale l’io doveva fare fa un passo indietro perché ciò che contava era l’interesse della collettività».
«È stato un galantuomo – secondo il Presidente della Camera di Commercio di Cuneo Ferruccio Dardanello - Il valore della famiglia ed il valore dell’associazione erano due elementi importanti nella vita di Gianni Toppino. Essere per 45 anni presidente di un’associazione non è per tutti. C’era in lui passione ed impegno. Era un uomo di grande prospettiva e grande visione di futuro. Un uomo poliedrico, dalle mille capacità».
«Ringrazio il Sindaco Maurizio Marello e tutto il Consiglio comunale per questa sessione straordinaria – ha detto la figlia del commendator Gian Giacomo, Lucia Toppino - In lui c’erano passione e amore per questa città. In questa sala c’è uno stemma della città di Alba che lui ha voluto donare e che proviene dall’edificio di via Cavour “Eredi Lusso Teobaldo” e poi c’è l’affresco esterno dei partigiani nello scalone del Palazzo comunale che è anche un suo dono».