BRA - Cas a Bandito di Bra, Marro: "La risposta elusiva dell’assessore Vignale conferma la propaganda di Cirio"

L'intervento della consigliera regionale di AVS: "La politica non può continuare a creare problemi per poi speculare sul malcontento che ne deriva"

Giulia Marro

17/12/2024 17:09

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Oggi in Consiglio Regionale, alla mia puntuale domanda con cui interrogavo il Presidente Cirio per sapere se il Sindaco di Bra fosse stato informato della sua visita del 14 dicembre a Bandito, in sostegno al Comitato promotore della raccolta firme contro l’apertura del CAS, abbiamo assistito a una vera e propria manovra diversiva da parte dell’assessore Vignale. Dopo diversi minuti di tergiversazione e solo dopo essere stato da me un po’ incalzato, l’assessore ha ipotizzato che il Presidente avesse consultato il Sindaco di Bra prima della sua “gita” propagandistica nella frazione. Ma il comunicato diffuso oggi dalla maggioranza del Consiglio Comunale braidese smentisce categoricamente questa affermazione: il Sindaco e l’Amministrazione non sono stati coinvolti. Paradossale, se si ripensa alle parole del Presidente di ieri sera al Galà organizzato alla Reggia di Venaria “Il Piemonte è i suoi comuni” dove ha ribadito il ruolo centrale dei sindaci. 
 
Questa vicenda chiarisce una cosa: la visita del Presidente Cirio a Bandito è stata pura propaganda, in barba al ruolo istituzionale che dovrebbe ricoprire. Nessuna concertazione con gli enti locali, ma solo un atto di supporto a un’iniziativa che, ancor prima di preoccuparsi dell’adeguatezza della soluzione per il bene dei futuri ospiti del CAS, ha voluto alimentare paure e divisioni.  
 
Ci aspettiamo che le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Presidente Cirio vengano rettificate, e venga riconosciuto lo sforzo dell’Amministrazione comunale di Bra nel cercare soluzioni rispettose della dignità umana. È paradossale, tra l’altro, che queste critiche ai CAS arrivino da partiti che hanno contribuito a indebolire l’intero sistema di accoglienza. Con i Decreti Sicurezza del 2018 hanno trasformato i CAS in strutture inefficienti e sovraffollate, creando marginalità per poi sfruttarla a fini elettorali.
 
Non bastasse, la stessa maggioranza regionale non sta muovendo un dito contro la riapertura del CPR di Torino, un’altra stortura in palese contrasto con i principi costituzionali. Un paradosso visto che nella sua risposta all’interrogazione la Giunta ha ribadito “l’importanza dell’ascolto delle istanze dei cittadini che possono contribuire a individuare soluzioni condivise e costruttive per il benessere e lo sviluppo delle nostre comunità". 
 
Basta propaganda. È ora di gettare la maschera e prendersi cura delle nostre comunità, non dei sondaggi elettorali. La politica non può continuare a creare problemi per poi speculare sul malcontento che ne deriva. Serve responsabilità, visione e coraggio.
 
Giulia Marro
Consigliera regionale AVS

c.s.

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