“La notizia della chiusura dello stabilimento Diageo è un duro colpo per il nostro territorio. Con la decisione della multinazionale di fermare le attività produttive e amministrative entro giugno del 2026 con licenziamento di tutti i lavoratori e lavoratrici (349 tra operai, quadri e dirigenti) si consumano ancora una volta gli effetti di un sistema che mette il profitto delle grandi aziende al di sopra della vita delle persone e delle comunità”, scrive in una nota la consigliera Giulia Marro (Avs).
“In nome di logiche esclusivamente economiche, si abbandonano interi territori e si condannano centinaia di famiglie alla disoccupazione, di fronte a un futuro incerto, lasciati soli in un momento di crisi in cui si privilegia la delocalizzazione, spostando la produzione altrove per ridurre i costi e aumentare il proprio profitto. In questo caso Diageo sceglie di posizionarsi strategicamente in nord Europa, un mercato che ad oggi gli è più favorevole. Una scelta - continua la nota - che non guarda alla sostenibilità sociale e che mette a rischio non solo il posto di lavoro di ogni singola persona, ma anche il sistema economico e sociale di un territorio nel suo complesso. Quello che stiamo vivendo oggi è il risultato di un modello economico che consente alle multinazionali di decidere liberamente dove produrre, dove licenziare, dove tagliare posti di lavoro, senza alcun vincolo che le costringa a considerare gli interessi delle persone e delle comunità che, per anni, hanno alimentato la loro ricchezza”.
Oggi la consigliera Marro parteciperà alla mobilitazione prevista davanti alla fabbrica per denunciare la gravità della situazione e per chiedere una risposta urgente da parte delle istituzioni. “Non possiamo permettere che si continuino a lasciare le comunità in balia delle decisioni di aziende che, dopo aver accumulato ricchezze in questi territori, decidono di tagliare tutto per inseguire nuovi profitti. Non possiamo più tollerare che aziende, dopo aver costruito utili sulle spalle dei lavoratori, spesso anche supportate da aiuti pubblici per prevenire i rischi connessi alla chiusura delle attività produttive del territorio, possano tenere in pugno lavoratori e istituzioni, vittime di un facile ricatto”.
“AVS sarà in prima linea a fianco dei sindacati per chiedere che venga messa in campo una strategia che impedisca la chiusura dell’impianto e che tuteli i posti di lavoro. Ma soprattutto ci impegneremo affinché la nostra Regione si doti finalmente di strumenti efficaci e innovativi che ci permettano di sottrarci allo strapotere aziendale sulle chiusure e le delocalizzazioni degli stabilimenti”, conclude la nota.