“Nella giornata di oggi finalmente il governo ha risposto alla mia interrogazione sulla situazione della Diageo di Santa Vittoria d’Alba che, secondo la proprietà, dovrebbe chiudere entro metà 2026. E la risposta è ampiamente fumosa e insoddisfacente” dichiara la vicepresidente nazionale del Partito Democratico Chiara Gribaudo: “L’apertura di un tavolo per gestire la situazione era il minimo indispensabile ma non possiamo non rilevare come anche in questo caso non si tratti di una azienda in crisi, e i conti stanno a dimostrarlo, ma di una pura e semplice delocalizzazione causata, tra le altre cose, anche dalle eccessive difficoltà logistiche del territorio in cui insiste il plesso produttivo”.
Continua Gribaudo: “Restano dunque due preoccupazioni particolari su cui il sottosegretario Massimo Bitonci è stato vago senza dare prospettive limitandosi a riportare la volontà dell’azienda di chiudere entro il 2026. Anzitutto la situazione delle 400 persone che lavorano negli uffici, nello stabilimento e nell’indotto la cui sorte quando avverrà la chiusura dello stabilimento ad oggi non ha la dovuta attenzione. E in secondo luogo la decisione della proprietà di delocalizzare per una pura questione di vicinanza con i mercati di vendita”.
“Non ci si può rassegnare alla chiusura di questa importante realtà produttiva e anche il presidente della Regione Alberto Cirio, che per giunta è albese, non vorrei si rassegnasse ma facesse di tutto per evitarne la fine. Non bastano generiche promesse di riqualificazione e di ricollocazione dei lavoratori. E anche gli ammortizzatori sociali spesso si traducono in licenziamenti mentre dalla Regione ci aspettiamo un vero e proprio piano di reindustrializzazione” ha concluso la deputata dem.