BRA - Il centrosinistra braidese contro la chiusura del Pronto Soccorso: 'Icardi dimentica 55 mila piemontesi'

L'assessore regionale alla Sanità ha annunciato la riapertura di sei delle strutture chiuse il 20 marzo per l'emergenza Covid: quella di Bra è esclusa

Redazione 26/05/2020 15:53

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Apprendiamo dalla stampa che l'assessore regionale alla Sanità Icardi sta predisponendo una riapertura dei sei Pronto Soccorso chiusi il 20 marzo per l'emergenza Covid. Sei? Ma non erano sette quelli chiusi? Certo, ma la città di Bra per l'assessore evidentemente non esiste, e del nostro Pronto Soccorso, sbarrato nel giro di poche ore, nulla ritiene utile dire. Ora, fra i braidesi già la chiusura è stata digerita malissimo, e forse l'assessore potrebbe almeno
degnarsi di ri-spiegarci che a Bra non c'è alcun problema, visto che è imminente l'apertura del DEA di Verduno. Diciamo a Icardi in primo luogo che questa imminenza comporterà comunque almeno quattro mesi di totale assenza del servizio ad una città di 30.000 abitanti in un distretto che ne conta in totale 55.000, Ma diciamo anche un'altra cosa: l'apertura del DEA di Verduno darà certamente alla città un servizio di gran lunga superiore al Pronto Soccorso ormai defunto. Esso però non estinguerà la necessità di un servizio di 'prima accoglienza' per coloro che, non presentando sintomi gravi (o non rendendosi conto della propria situazione di rischio), hanno bisogno di assistenza in prossimità di casa.
 
Questa necessità deve trovare soluzione all'interno della Casa della Salute in via di apertura nel Santo Spirito. E lo strumento è un Punto di Primo Intervento (PPI), in raccordo con la 'continuità assistenziale' garantita dalla Casa della Salute: strumento sanitario attivo in molte regioni italiane ed anche in Piemonte (ad esempio tale è classificato il servizio a Giaveno, ove non esiste l'ospedale). A Bra il PPI si connetterebbe agevolmente anche con il 118 già presente in loco, le cui ambulanze medicalizzate possono garantire la stabilizzazione dei casi gravi prima del trasferimento a Verduno. La situazione in cui si trova Bra, che incomprensibilmente non trova spazio dalle parti dell'assessore regionale, ci porta a chiedere immediate garanzie che la costituzione di questo servizio avvenga, ed avvenga in tempi precisamente programmati. Ci rivolgiamo con questo appello anche alla Dirigenza dell'ASL CN2, che certo è consapevole del disagio fortemente sentito dalla nostra comunità. Crediamo di aver diritto ad una risposta, che potrà giungere non con una generica lettera, ma con un incontro con l'amministrazione cittadina da tenersi appena possibile.
 
I gruppi consiliari del centrosinistra di Bra
 
Partito Democratico
Impegno per Bra
Bra Città per Vivere
Bra Bene Comune

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