Riceviamo e pubblichiamo:
Il conto consuntivo è il documento ufficiale con cui ogni amministrazione rende conto ai cittadini su come siano stati realmente impiegati i soldi pubblici gestiti in un determinato arco di tempo (esercizio). Conti alla mano, si tratta di spiegare dove e come sono state gestite le risorse reperite nell'anno e di misurare gli effettivi risultati conseguiti, questi ultimi ottenuti con il lavoro messo in atto dall'intera struttura.
Un documento importante ma questo ancora più importante perché l’ultimo di questa amministrazione e da una lettura più o meno accurata si evince che il rendiconto di competenza dell’esercizio finanziario 2023 pareggia per 51.201.000 €, di cui 44.833.000 € sono state le somme destinate ai programmi. Per 33.000.000 € circa destinati a spese correnti e 1/3 circa: 11.842.000 € destinati a spese di investimento, in c/to capitale. L’avanzo di amministrazione 2022 è stato applicato per 901.000 € alla spesa corrente e 1.868.000 € alla spesa in c/to capitale. Il risultato della gestione di competenza risulta essere 2.238.772, derivanti per 1.674.000 € dalla parte corrente e per 564.000 € da quella in c/to capitale. Il risultato di amministrazione invece è di 5.608.000 €, contro i 6.483.000 € della rendicontazione dell’esercizio precedente: 2022.
Di questi 5.608.000 € ben 4.571.000 € sono sottoposti a vincoli e solo 1.037.000 € rimangono a disposizione dell’amministrazione comunale e per l’esercizio finanziario in corso. La parte restante rimane vincolata per circa 2/3 agli investimenti e 1/3 alla parte corrente. Dei 44.505.000 € di entrate accertate, tornando a parlare di competenza, solo il 64,9% è stato riscosso: con una percentuale bassissima per quel che riguarda soprattutto le entrate in c/capitale, con una riscossione del 22,1%: ovvero solo 1.750.000 € su un accertato di circa 8.000.000 di euro. Un segnale non troppo positivo!
Ma quello che balza all’occhio è il netto scostamento tra quello che erano state le previsioni, ossia quello che aveva messo in cantiere l’amministrazione, e il consuntivo per ciò che riguarda gli investimenti. E si legge tranquillamente come in virtù di una previsione di 18.650.000 € solo 12.406.000 € sono stati accertati e messi in cantiere: 6.241.000 € volatilizzati? E di quelli cantierati per alcuni il loro grado di realizzazione è bassissimo. Questo significa come il bilancio di previsione 2023 sia stato una sorta di libro dei sogni, uno specchietto per le allodole per i nostri concittadini, con opere messe a bilancio solo come immagine ma senza alcuna copertura finanziaria concreta, se non fittizia. Per ciò che riguarda i tributi il comune di Bra ha incassato nel 2023 15.526.000 €, contro i 14.766.000 € del 2022. Sta di fatto che il gettito pro-capite dei Braidesi è passato dallo scorso anno dai 495 ai 520 € (+25 € pro-capite a testa) e dal 2020, ossia da primo anno utile di questa amministrazione, da 481 € ai 520 € attuali. La pressione tributaria locale pro capite quindi, nei vostri 4 anni, è cresciuta di ben 40 €, che pesano maggiormente sulle tasche dei braidesi e delle famiglie.
Senza contare gli aumenti tariffari che abbiamo assistito negli ultimi 2 anni legati ai servizi a domanda individuale, quali quelli legati alla scuola (mensa e dopo scuola) e quelli relativi ai proventi cimiteriali. Diciamo che almeno in questo questa amministrazione è stata incisiva! Per ciò che riguarda la spesa corrente, anche per il 2023 non si è fatto altro che confermare il trend degli ultimi 5 anni a questa parte, e si evidenzia come su una spesa totale di 31.525.000 € solo 562.000 € per il turismo, come se il nostro territorio non avesse una chiara vocazione turistica; 4.000 € per l’agricoltura, come se il nostro territorio non avesse una forte connotazione di natura agricola; 70.000 € per lo sviluppo economico: troppo poco per un territorio che ha fame di esercitare appieno le proprie potenzialità. Riteniamo siano un po' pochino l’1,8% come promozione del nostro territorio che dovrebbe essere vocato al turismo e alla promozione dei suoi prodotti d’eccellenza… noi riteniamo che sia insufficiente per le mire recitate nel suo programma elettorale e per le aspettative di un territorio che dovrebbe trovare nel turismo uno spirito più innovativo, volto soprattutto ad uno sviluppo economico e sociale.
Per mettere in moto la macchina del turismo occorreva un dispendio maggiore di energie, ed un continuo lavoro di squadra e di sinergie che avrebbe fatto veramente partire lo sviluppo in questo senso, in maniera che la nostra Bra poteva finalmente, nel settore del turismo enogastronomico, la capitale del Roero, così come lo è Alba per le Langhe. Altri 5 anni persi sotto questo profilo e come lei stesso recitava nel suo programma elettorale 5 anni fa: “È importante che la futura amministrazione definisca ulteriori azioni che possano agire da stimolo all’economia locale e rinforzi gli strumenti che offrono una rete di sostegno a chi si trova in difficoltà”. Per ciò che riguarda i residui di competenza si chiede all’amministrazione di tenerne in debito conto, perché si leggono cifre importanti: abbiamo 15.640.000 € di residui attivi e 9.061.000 di residui passivi. È importante notare che il grado d'impegno della spesa è spesso influenzato dal criterio di imputazione adottato dalla contabilità armonizzata che privilegia il momento dell'esigibilità in luogo dell'esercizio di nascita del procedimento.
Purtroppo anche sul tema lavori pubblici notiamo una serie di scelte ben poco condivisibili e lineari, mentre abbiamo strutture come il Movicentro o il centro Arpino molto poco sfruttati e che necessitano di interventi ben più urgenti rispetto ad altri edifici come l'ex mattatoio. Non dimentichiamo che la giunta Fogliato avrebbe voluto installare una scuola media nell'area del ex scalo ferroviario, moltiplicando il traffico mai risolto da 15 anni di amministrazione braidese di sinistra. A partire dalle promesse della Sibille di interramento dei binari fino alla promessa ripetuta per ben 5 anni nei bilanci di Fogliato di acquisto dell'ex scalo ferroviario per 760 mila euro, di cui oggi ancora un nulla di fatto più totale. Tempi biblici e molti soldi dei cittadini spesi: infatti quelli che l'assessore Messa liquidava come carotaggi per sondare il terreno con 'costi limitati', si è poi scoperto essere costati quasi metà del costo del terreno stesso, scusateci se sono costi limitati! Denari pubblici spesi senza avere certezza di un benchè minimo ritorno economico circa l'acquisizione: i braidesi arrivano quindi a fine consiliature con un pugno di fumo e un fardello non indifferente per la futura giunta. Ma l'apoteosi degli interventi pubblici di questi 5 anni rimane via Principi di Piemonte, il cui manto stradale è stato ripreso 2-3 volte, in meno di un lustro, per via di lavori fatti in modo non duraturo. Anche qui soldi pubblici spesi e rispesi sui medesimi cantieri, mentre molte altre aree braidesi richiedono interventi da anni, ma rimangono inascoltate, come se fossero di serie B. Purtroppo queste opere (o mancate tali) non aiutano la sicurezza stradale.
Proprio sul tema sicurezza la giunta Fogliato spesso si riempie la bocca di belle parole e attenzioni, ma alla fine anche qua ben poco di fatto. Purtroppo gli eventi della scorsa settimana presso il piazzale antistante la stazione sono il culmine di anni di problemi sulla sicurezza in città, che spaziano dalle rotture di pensiline in piazza Roma, ai danneggiamenti di vetrine del centro cittadini, dai vari sequestri di droga dei mesi scorsi, alla triste vicenda di una sparatoria in centro, pochi anni or sono. Anche qui la giunta Fogliato ha deciso di mettere una pezza approvando in fretta e furia l'inserimento del c.d. Daspo urbano nel vetusto regolamento di Polizia Locale del 1935, più volte richiesto di aggiornare da parte dei consiglieri della Lega. Anche il Daspo urbano è richiesto dalla Lega e dalla minoranza dal 2017 e poi nuovamente nel 2020 e 2021, ma stranamente proprio a poche settimane dalle elezioni comunali, il centrosinistra consiliare decide che ora diventa una 'priorità'. Per noi della Lega lo è dal 2017, da ben 7 anni; meno male che lo è diventato anche per il PD, combinazione sotto elezioni e alla luce dei problemi di sicurezza cittadini, quasi a voler chiudere le stalle ora che i buoi sono scappati.
In conclusione, si arriva a questo 5° consuntivo senza avere argomenti da mettere sul piatto senza aver avuto spunti su cui vantarsi: una amministrazione non pervenuta, incolore, di normale amministrazione… un certo “nulla da segnalare”, senza alcun sussulto. E se voi chiedeste ai braidesi cosa ha fatto di nuovo questa amministrazione o quale valore aggiunto ha portato i più farebbero scena muta, come anche noi addetti ai lavori. Non crediamo che i cittadini meritino ancora per i prossimi 5 anni un atteggiamento così stantio, meriterebbero un’amministrazione più dinamica e più vicina alle problematiche del territorio.
Il nostro territorio è ancora vivo e con potenzialità da far emergere, cosa che questa amministrazione purtroppo non ha saputo fare, soprattutto sotto il piano dell’economia e del turismo. Si poteva e si dovrà far decisamente di più.
I consiglieri comunali della Lega di Bra
Luca Cravero, Marco Ellena, Giuliana Mossino