La Lega Salvini Premier, commenta il segretario provinciale del Carroccio e senatore Giorgio Maria Bergesio, si è attivata sin dal primo momento per richiedere un Consiglio comunale aperto e una commissione di inchiesta: “Riteniamo quindi che questa sia la sede per portare all'attenzione ulteriori proposte vista la necessità impellente di trasparenza e di garanzia verso i cittadini braidesi”. I leghisti invocano inoltre la sottoscrizione di un protocollo di legalità tra l'amministrazione e la Prefettura, volto a prevenire e monitorare tali fenomeni: “Invitiamo inoltre l'amministrazione comunale ad inviare alla Corte dei Conti le delibere assunte dalla giunta comunale fino alla data delle dimissioni dell’assessore oggetto delle vicende in discussione, al fine di poter certificare la regolarità delle stesse”.
Un Consiglio comunale aperto, commenta il deputato Flavio Gastaldi, rappresentava l'occasione giusta per un confronto sul tema: “Ciò che più mi stupisce è però l'assenza della possibilità di una discussione con possibilità di replica al riguardo. Invito comunque l'amministrazione a sostenere l'iniziativa di una commissione di indagine quale simbolo di integrità e trasparenza”.
“La città di Bra merita una ricerca della legalità in sinergia e condivisione con la comunità. - aggiungono i consiglieri regionali Paolo Demarchi e Matteo Gagliasso - I braidesi necessitano di trasparenza e riteniamo che l'accaduto non possa essere circoscritto a mera vicenda personale come apparso nelle dichiarazioni su più organi di stampa”.
Sotto la Zizzola si fanno sentire i tre rappresentanti del partito di Salvini in Consiglio comunale, Marco Ellena, Luca Cravero e Giuliana Mossino: “Vogliamo partire dal fatto che nessuno vuole fare un processo pubblico in quanto crediamo nell'iter giudiziario in corso. Riteniamo però che vista la gravità dei fatti un tale Consiglio era doveroso vero i braidesi che meritano trasparenza e chiarezza”.
La serata ha offerto inoltre l'occasione per un invito da parte delle opposizioni ad approfondire l'attribuzione di deleghe al presidente del Consiglio: si richiede di rivalutare la questione stante l’indipendenza della figura e “la possibilità di incorrere in futuri inconvenienti amministrativi visto quanto statuito dalla normativa in vigore”.