Riceviamo e pubblichiamo l’intervento dei consiglieri comunali della Lega di Bra:
L’amministrazione comunale guidata dal sindaco PD Fogliato, riconosce la necessità di edificare una scuola superiore fuori dal centro cittadino. Finalmente si abbandona l’idea dell’area affollata, come quella dell’ex scalo ferroviario, su cui il centrosinistra aveva incentrato tutta la sua campagna elettorale. Ennesima giravolta delle varie promesse elettorali del centrosinistra che sono state poi abbandonate.
Fortunatamente passa quella che era stata un’idea di alcuni anni fa del centrodestra locale, per cui era stata addirittura fatta una variante del piano regolatore per completare il semicerchio di piazza Arpino con edifici adibiti a servizi.
Probabilmente l’idea di costruire un istituto, in generale e a prescindere dalla capienza e dall’ordine scolastico, nella zona più trafficata di Bra non era mai stata del tutto condivisa da una certa parte della maggioranza attuale. Probabilmente, i rilevamenti fatti sulla percorrenza stradale di quel tratto nelle ore di punta, ampiamente documentati anche con video, hanno fatto ripensare a questa infelice propaganda elettorale. Probabilmente, le migliaia di firme raccolte dal Comitato “No alla scuola media in via Trento e Trieste” e le ulteriori proteste di associazioni apartitiche e apolitiche come Italia Nostra e di numerosi esperti, hanno dato il colpo di grazia all’idea di destinazione scolastica dell’ex scalo ferroviario (area su cui ora pare che l’amministrazione targata Fogliato voglia nuovamente seguire l’idea del centrodestra di utilizzarla come sottopasso viario).
Sicuramente a guadagnare da questa scelta relativa a piazza Arpino (degli enti superiori, poiché l’edilizia scolastica di secondo grado non compete ai comuni) è la comunità, che vede scongiurato l’ennesimo tappo viario in centro. L’annuncio della nuova scuola è stato fatto in pompa magna la scorsa settimana alla presenza di progettisti, giunta comunale, amministrazione provinciale (sia politica che tecnica) e giornalisti. Ad eccezione di un grande escluso: la Regione Piemonte. Forse non tutti i lettori sono a conoscenza del ruolo avuto dall’ente regionale, tra le altre nelle persone del presidente e del consigliere Gagliasso, che hanno preso parte alle trattative relative alla riorganizzazione dei vari plessi e a reperirne i finanziamenti.
Si tralascino, o si lascino giudicare al lettore la paternità delle idee descritte, la poca trasparenza verso gli elettori tra il pre-elezioni comunali e le decisioni completamente opposte prese appena due anni dopo l’insediamento, come se si decidesse di comprare caramelle, o ancora il non volersi confrontare con migliaia di braidesi che prendono parte ad una raccolta firme, liquidandola senza nemmeno incontrarne i referenti. Tutte cose su cui si può rinunciare per il bene comune superiore agli interessi di parte. Ciò che veramente denota nuovamente l’assenza di coerenza e la totale autoreferenzialità di questa giunta è la volontà di dialogare solo con certi interlocutori e solo al momento del bisogno. Questo certamente non aiuta lo sviluppo cittadino, che dovrebbe fondarsi sulla sinergia con tutti gli enti, anche quelli posti allo stesso livello, quindi con le città limitrofe, per crescere insieme.
Per l’ennesima volta, se veramente il centrosinistra che governa questa città ha chiare le idee e non cambia le carte in tavola sui progetti, serve che spieghi pubblicamente ed in maniera cristallina quali saranno le destinazioni definitive e certe dell’ex scalo ferroviario, del complesso scolastico di via Barbacana, degli edifici scolastici di via Vittorio Emanuele (quest’ultimo da anni sottoposto a vani tentativi di alienazione), solo per citare gli edifici coinvolti nella pianificazione scolastica. Ancora una volta ci si augura che questa richiesta di chiarezza non cada nel nulla.