Si è chiusa domenica 30 gennaio all’Enoteca Regionale del Roero, la stagione del tartufo 2021. L’evento, che ha dovuto sostituire (causa pandemia) il raduno dei trifolao e dei cani da tartufo a conclusione della stagione tartuficola, ha dato occasione per fare un bilancio dell’annata, non iniziata nel migliore dei modi a causa della scarsità di tartufi. La stagione è stata caratterizzata da scarsissime piogge e da una conseguente produzione molto limitata. Il raccolto scarso ha portato a un forte aumento dei prezzi, più che raddoppiati in alcuni periodi, ma la qualità è stata molto buona: il freddo è arrivato presto e con il freddo anche la maturazione perfetta del prodotto. La grande novità è stata però nel riconoscimento del Patrimonio Unesco per la “Cerca e cavatura del tartufo in Italia” arrivato a dicembre 2021. Un successo che permetterà una crescita ulteriore del Piemonte in termini turistici e che richiede una progettualità per sottolineare il forte legame tra vino e tartufo. L’obiettivo è quello di costruire una promozione integrata ed efficiente dei prodotti coinvolti e, di conseguenza, del territorio nel suo complesso.