BRA - Pronto Soccorso di Bra, non si placa la polemica. Icardi: 'Non può riaprire, manca l'ospedale'

La replica dell'assessore regionale alla Sanità ai gruppi di centrosinistra braidesi. Fogliato: 'Su Verduno e Casa della Salute chiediamo il massimo rispetto dei tempi'

a.d. 27/05/2020 08:17

Non si placa la polemica relativa alla chiusura del Pronto Soccorso di Bra. Ieri, martedì 26 maggio, a far sentire la loro voce erano stati i gruppi di centrosinistra braidesi, in serata è arrivata la replica dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi. “Non è possibile riaprire il Pronto Soccorso a Bra, semplicemente perché oggi manca l’ospedale”, ha detto l’ex sindaco di Santo Stefano Belbo. 
 
Per legge - prosegue l’assessore - dietro ad ogni Pronto Soccorso devono esserci dei reparti operativi, come, ad esempio, Medicina, Radiologia, Anestesia, Chirurgia, che oggi, per effetto del trasferimento in corso a Verduno, non sono più presenti nella sede braidese. Il piano di trasferimento dell’Asl Cn2 riguardante gli ospedali di Alba e Bra a Verduno prevede l’operatività del DEA a Verduno intorno alla metà di luglio, vale a dire tra un mese e mezzo. I cittadini non hanno tanto ‘bisogno di assistenza in prossimità di casa’, quanto semmai della migliore assistenza, con reparti e cure adeguate agli standard strutturali, tecnologici e sanitari”.
 
Gli spazi di quello che era il Pronto Soccorso di Bra - ha ribadito l’assessore - faranno parte nel prossimo futuro della Casa della Salute. Per quanto riguarda il Punto di Primo Intervento invocato dai gruppi di centrosinistra braidesi, “non è mai stato programmato negli anni scorsi, anche perché non risulta che sia replicata in regione la presenza di un PPI a distanza di 9 km da un DEA di rilievo”.
 
Alla richiesta di istituzione di un PPI si era accodato nel pomeriggio di ieri anche il sindaco di Bra Gianni Fogliato, che con un comunicato aveva preso posizione sulla questione insieme alla sua Giunta dopo che Icardi, nel question time di lunedì 25 maggio in Consiglio regionale, aveva confermato l’assenza di Bra dall’elenco dei Pronto Soccorso pronti a riaprire dopo la fine della fase più acuta dell’emergenza Coronavirus: “Ci si aspettava dall’assessore almeno un accenno al grande disagio e al duro prezzo che la nostra città e il suo territorio hanno subìto per una scelta su cui nessuno ha potuto intervenire, anche soltanto l’attenzione di essere citati come forse l’unica area che si è trovata in poche ore a rinunciare per sempre a un presidio sanitario importante per decine di migliaia di persone. Pertanto a maggior ragione oggi, mentre chiediamo il rispetto della tempistica prevista per il passaggio a pieno regime della nuova struttura ospedaliera di Verduno, ribadiamo con forza e determinazione la nostra richiesta affinché il progetto di realizzazione a Bra della Casa della salute nei locali dell’ormai ex ospedale non conosca ritardi e tutto sia regolarmente predisposto per consentire di attivare secondo i tempi stabiliti un progetto di medicina del territorio attento alle esigenze dei cittadini, come da mesi stiamo chiedendo ai vertici della sanità piemontese e alla dirigenza della nostra ASL”.

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