CUNEO - A Cuneo il Comitato centro storico chiede maggiore attenzione per il cuore della città

Dopo il restyling di via Roma, i residenti vorrebbero portare tra le priorità dell’agenda alcune questioni rimaste indietro: viali ciliari, verde pubblico, dehors, parcheggi, maggiore sicurezza e viabilità

Chiara Carlini 22/05/2022 18:42

Pubblicato in origine sul numero del 5 maggio del settimanale Cuneodice: ogni giovedì in edicola
 
“Il centro storico rappresenta la storia della città, il biglietto da visita di Cuneo. Deve tornare ad essere vivo, vivibile e curato”. Questo il pensiero con il quale la presidente del Comitato Centro storico, Noemi Ciacci, nata e cresciuta in questo quartiere, bancaria, sposata con una figlia, vorrebbe far tornare centrale nell’agenda della futura amministrazione la cura del cuore della città, “Coni veja”.
 
Un centro che con la pedonalizzazione di via Roma è stato notevolmente valorizzato nella sua storia e bellezza, ma che per residenti e commercianti, molto spesso, ha coinciso anche con un crescere di difficoltà operative e organizzative. Molti residenti, tra cui la Ciacci, che guida da oltre cinque anni il Comitato cittadino, hanno visto diverse richieste rimanere inevase, oppure “arrivare convocazioni da parte degli organi preposti a cose fatte o richieste di un parere quando però le decisioni operative erano state già prese - spiega con rammarico la presidente -: vorremmo essere interpellati preventivamente. Chiediamo un ascolto serio e consapevole del Comitato che rappresenta la voce del territorio. Ci dispiace non aver ricevuto nessuna risposta alle domande che negli anni abbiamo posto ai vari assessorati. Nessuna risposta, né affermativa né negativa”. “Le proposte sono state tante da parte nostra - aggiunge -, non ci sono solo lamentele. Un esempio? L’idea di un ascensore dal parcheggio della rotonda circonvallazione nord per sbucare davanti al complesso monumentale di San Francesco e rendere così più agevole quell’area di sosta. È un’ipotesi, una proposta dei cittadini, una base di partenza per disegnare insieme una nuova rete di accesso al centro storico. Questo l’appello che mi sento di fare all’amministrazione comunale”. Alla domanda su quali dovrebbero essere le priorità del nuovo sindaco sul centro storico, la risposta è chiara e immediata: “Maggiore sicurezza, controllo del territorio con un terzo turno dei vigili urbani, che alle 19 staccano e non si vedono più, consultazione regolare con i Comitati di quartiere, aumento delle aere di parcheggi con una certa parte riservata ai residenti, collegare in maniera più agevole le attuali aree di parcheggi intorno ai viali ciliari magari con ascensori o scale mobili, limitare e controllare i locali che fanno stare i loro clienti all’esterno fino a tarda notte, far tornare alla cittadinanza alcune porzioni di marciapiedi e strade trasformati in dehors a causa della pandemia e poi, sicuramente, aumentare gli spazi verdi e curare quei pochi attuali”.
 
Se alcuni residenti evidenziano tutta una serie di problematiche, altri invece sono contenti dell’attuale situazione. Lo conferma Barbara Cinabro, sposata e con due figli, residente in zona contrada Mondovì, una delle arterie della movida serale, che consiglierebbe a tutti “di abitare in centro: i palazzi storici sono bellissimi, tutto è a portata di mano e i nostri figli possono uscire in sicurezza e raggiungere ogni attività. L’unico problema che mi sento di segnalare è la viabilità su viale Lungogesso Giovanni XXIII, troppo stretto per il doppio passaggio e con il marciapiede sterrato e maltenuto”.
 
Un’altra questione che viene sollevata maggiormente dalle persone che interpelliamo, è la cura del verde e delle piazze più utilizzate per le manifestazioni. Claudia Pietronave, ad esempio, originaria di Genova ma da anni residente a Cuneo con marito e due figli, parla di piazza Galimberti, “il salotto buono della città, una piazza splendida che purtroppo, dopo ogni evento, gara sportiva o fiera di degustazione, si ritrova con macchie indelebili o chiodi infilati nella pavimentazione, molto pericolosi per i pedoni. Andrebbe preservata la bellezza della piazza e curata come succede dopo il mercato del martedì. Da residente, e da persona che lavora nel centro storico, trovo che i parcheggi siano un grande problema per tutti. Troppo pochi e troppe strisce blu - sottolinea -. Sulla movida invece, avendo un ragazzo che fa le superiori, mi piacerebbe che ci fossero dei locali più adatti alla loro fascia d’età e che rispettino le normative in fatto di alcolici, chiudendo ad un’ora decente”.
 
E proprio sulla movida la presidente del Comitato ci tiene a sottolineare un concetto: “Il rispetto del lavoro dei ristoratori è imprescindibile, ma ci chiediamo se non sia il caso di rispettare tutti insieme alcune regole per una civile convivenza, soprattutto d’estate. Chiamare i vigili urbani o l’Arpa per monitorare l’acustica, dispiace. Non ci devono essere scontri, il Comune deve porsi come ago della bilancia tra le parti in causa, dando regole certe e chiare”.
 
Abbiamo contattato l’assessore all’urbanistica e ai quartieri, Luca Serale, per fare il punto della situazione ora che l’emergenza da pandemia sta terminando. Ma non troppo. Infatti, come conferma Serale, “i dati sul tasso di positività sono ancora alti nonostante la situazione in generale stia migliorando. Dopo le tante incognite di questa pandemia - dichiara - stiamo cercando di tornare ad una graduale normalità che ci permetta di stare insieme e divertirci senza abbassare la guardia. Se ai locali come bar e ristoranti è stato permesso di allargare i dehors esterni, il motivo sta solo nel rilancio delle loro attività. Così come è avvenuto in tutta Italia, le autorizzazioni erano state introdotte nel periodo post lockdown per evitare il rischio contagi e aiutare le attività che avevano avuto il crollo durante le chiusure dovute alla pandemia. Ricordo che dal 1° aprile al 30 giugno (data in cui è stata disposta proroga per le Osp emergenziali ndr) sono state disposte le tariffe di pagamento per l’estensione dei dehors”.
 
E infine il verde. La presidente Noemi Ciacci ricorda come da anni “venga chiesta alle istituzioni, anche attraverso una mostra allestita ai Giardini Fresia, una maggiore cura delle pochissime aree verdi del centro: dal parco Fresia, che andrebbe anche chiuso di notte, a piazza del Foro Boario, senza dimenticare i due viali ciliari sterrati. Occorre - conclude Noemi Ciacci - valorizzare e aumentare il verde nel cuore di Cuneo, così come è stato fatto nel resto della città”.

Notizie interessanti:

Vedi altro