CUNEO - A maggio le imprese piemontesi hanno programmato 30.010 assunzioni. Le professioni più ricercate

Il trend appare positivo sia a livello mensile, con 1.860 entrate in più rispetto a maggio 2023, sia su base trimestrale

10/05/2024 12:08

Sono circa 30.010 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per maggio 2024, valore che sale a 92.180 se si considera l’intero trimestre maggio-luglio 2024.
 
Il trend appare positivo sia a livello mensile (+1.860 entrate rispetto a maggio 2023, per una variazione tendenziale del +6,6%), sia su base trimestrale (+3.300 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). A livello complessivo nazionale si registra un’espansione di circa 27mila unità rispetto a maggio 2023 (+5,8%) e di quasi 35mila unità sul corrispondente trimestre del 2023 (+2,2%)
 
 Le entrate in Piemonte a maggio 2024 rappresentano il 22,0% delle 136.300 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 6,1% del totale di quelle nazionali (494mila circa).
 
Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 18 marzo - 3 aprile 2024.
 
Il 55,7% delle assunzioni programmate per il mese di maggio riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 20,3% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 24,1% grandi aziende (250 dipendenti e oltre).
 
Il 76,6% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente (valore in diminuzione rispetto ad aprile 2024), il 16,7% lavoratori somministrati (in aumento), l’1,9% collaboratori e il 4,9% altri lavoratori non alle dipendenze.
 
La domanda di lavoro anche a maggio 2024 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 57% delle entrate programmate (in diminuzione di un punto rispetto al mese precedente), seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 28% dei casi (in calo di tre punti su aprile 2024). L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 6% del totale complessivo regionale.
 
Delle 30.010 entrate previste in Piemonte nel mese di maggio 2024 il 15% è costituito da laureati (in aumento di un punto rispetto ad aprile 2024), il 30% da diplomati (in calo di 2 punti sul mese precedente), le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 36% e il 18%.
 
Considerando i dati del trimestre maggio-luglio 2024 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 61.220 entrate, il 66,4% del totale (2.140 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 30.960 entrate, generando il 33,6% della domanda totale e segnando un aumento di circa 1.160 unità rispetto al periodo maggio-luglio 2024. Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 92.180 entrate previste nel trimestre maggio-luglio 2024 è il turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 13.920 ingressi (15,1% del totale), seguito dal commercio, con 13.130 entrate e una quota del 14,2% del totale e dai servizi alle persone, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.860 assunzioni (il 12,9%).
 
All’interno del comparto industriale si distinguono il settore edile, con 7.910 entrate previste nel periodo in esame, e le industrie meccaniche ed elettroniche, con 6.810 assunzioni nel trimestre e una quota del 7,4% del totale.
 
Il 25% delle entrate previste a maggio 2024 nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 21% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 29% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 16% delle assunzioni del mese.
 
Più di un’assunzione su tre (35%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.
 
Per il 61,8% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 20,8% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 14,0% coordinerà altre persone.
 
Il 42% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio (in calo di 2 punti rispetto al mese precedente), il 19% nelle aree commerciali e della vendita, il 17% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà l’11% circa delle assunzioni programmate per il mese di maggio 2024, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno rispettivamente una quota pari al 5% e al 6%.
 
Si conferma elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: a maggio sono difficili da reperire il 49,8% dei profili professionali ricercati, quota di 2,6 punti percentuale superiore rispetto a un anno prima, ma stabile rispetto al mese di aprile 2024. L’incidenza delle posizioni lavorative che rischiano di restare scoperte in Piemonte è, inoltre, più elevata rispetto alla media nazionale (48,2%).
 
Le difficoltà di reperimento sono legate in primo luogo alla mancanza di candidati (32,8%, in crescita rispetto a maggio 2023), cui segue l’inadeguata preparazione degli stessi (11,9%, quota stabile rispetto ad un anno fa).
 
Tra le figure più difficili da trovare si individuano sia professioni con elevata specializzazione, quali gli specialisti nelle scienze della vita (il 93,1% delle circa 200 entrate programmate è di difficile reperimento), sia figure operaie specializzate quali addetti alle rifiniture delle costruzioni (85,5%), fabbri ferrai costruttori di utensili (82,2%), meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse/mobili (74,8%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (74,3%) e conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (73,2%).
 
Nel dettaglio dei titoli di studio, la ricerca di personale laureato sarà difficoltosa per una quota superiore a quella media regionale (51,3%); tra gli indirizzi che presentano le criticità maggiori si individuano quelli chimico-farmaceutico (87,0%), sanitario e paramedico (69,1%), scienze matematiche, fisiche e informatiche (68,4%) e ingegneria civile ed architettura (63,5%).
 
Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 66,5%, in calo però rispetto al dato di aprile, quando il 73,7% delle figure richieste rischiava di rimanere scoperto).
 
A livello secondario si riscontrano nel complesso problematicità nel reperimento di candidati inferiori alla media regionale (47,4%). Vi sono, tuttavia, indirizzi che segnalano un mismatch tra domanda e offerta di lavoro particolarmente elevato, quali meccanica, meccatronica ed energia (73,3%), produzione e manutenzione industriale e artigianale (72,0%), socio-sanitario (69,4%) e costruzioni ambiente e territorio (67,4%).
 
Per quanto riguarda, infine, la qualifica di formazione o diploma professionale (la difficoltà di reperimento media del titolo di studio è del 54,7%), i problemi maggiori si segnalano per gli indirizzi elettrico (79,8%), riparazione di veicoli a motore (71,8%), ristorazione (67,8%) e meccanico (63,8%).

c.s.

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