Sono circa 28.580 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per novembre 2024, valore che sale a 82.560 se si considera l’intero trimestre ottobre-dicembre 2024. Il trend appare negativo sia a livello mensile (-1.030 entrate rispetto a novembre 2023, per una variazione tendenziale del -3,5%), sia su base trimestrale (-5.520 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). A livello complessivo nazionale si registra un calo meno intenso, pari al -0,7% rispetto a novembre 2023 e a -2,6% sul corrispondente trimestre dell’anno precedente.
Le entrate in Piemonte a novembre 2024 rappresentano il 22,1% delle 129.500 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 6,7% del totale di quelle nazionali (428mila circa).
Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 26 settembre – 11 ottobre 2024.
Il 53,5% delle assunzioni programmate per il mese di novembre riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 19,7% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 26,8% grandi aziende (250 dipendenti e oltre).
Il 75,8% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente (valore in debole diminuzione rispetto a ottobre 2024), il 18,9% lavoratori somministrati (percentuale in aumento di un punto), il 2,0% collaboratori e il 3,3% altri lavoratori non alle dipendenze.
La domanda di lavoro anche a novembre 2024 è sostenuta dai contratti a tempo determinato con il 60% delle entrate programmate (stabile rispetto al mese precedente), seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 28% dei casi (in crescita di un punto su ottobre 2024). L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 7% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 5% del totale complessivo regionale.
Delle 28.580 entrate previste in Piemonte nel mese di novembre 2024 il 15% è costituito da laureati (quota in calo di un punto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), il 29% da diplomati (in diminuzione di due punti su novembre 2023), le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 35% e il 20%.
Considerando i dati del trimestre novembre 2024-gennaio 2025 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 59.460 entrate, il 68,0% del totale (-1.440 unità in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente).
L’industria prevede 27.970 entrate, generando il 32,0% della domanda totale e segnando un calo di circa 4.090 unità rispetto al periodo novembre 2023-gennaio 2024.
Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 87.430 entrate previste nel trimestre novembre 2024-gennaio 2025 è quello del commercio, con 13.100 ingressi (15,0% del totale), seguito dai servizi alle persone, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 12.000 assunzioni (il 13,7%) e dal turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 11.940 entrate e una quota del 13,6% del totale.
All’interno del comparto industriale si distingue, ancora una volta, il settore edile, con 6.540 entrate previste nel periodo in esame e una quota del 7,5% del totale.
Il 28% delle entrate previste a novembre 2024 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi (in aumento di due punti su novembre 2023), un altro 28% riguarderà gli operai specializzati e conduttori di impianti (in calo di un punto sullo stesso mese dell’anno precedente). Il 20% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici e solo l’8% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici, in fine, costituiranno il 16% delle assunzioni del mese.
Poco più di un’assunzione su tre (34%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 20% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.
Per il 61,1% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 22,1% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 12,7% coordinerà altre persone.
Il 42% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio (in aumento di due punti su novembre 2023), il 20% nelle aree commerciali e della vendita (in crescita di 1 punto) e una quota del 13% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 14% circa delle assunzioni programmate per il mese di novembre 2024, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno rispettivamente una quota pari al 5% e 6%.
Si conferma ancora una volta elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: in 50 casi su 100, infatti, le imprese prevedono difficoltà a trovare i profili desiderati. Il dato è in linea rispetto a quanto registrato nel mese di novembre 2023 (50,1%), in calo, invece, rispetto a ottobre 2024, quando la quota di figure professionali difficili da reperire si attestava al 52%. La quota di aziende piemontesi che dichiarano difficoltà di reperimento è più elevata rispetto a quella registrata a livello complessivo nazionale (47,9%).
Le difficoltà di reperimento sono legate soprattutto alla mancanza di candidati (34,8%, in crescita rispetto a novembre 2023), cui segue l’inadeguata preparazione degli stessi (12,2%, stabile, invece, rispetto a un anno fa).
Le criticità maggiori riguardano la ricerca di tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi, profilo per il quale le imprese hanno programmato 360 assunzioni, l’83% rischia di rimanere scoperto. Anche le ricerche di operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni, operai specializzati in installazione e manutenzione di attrezzature elettriche e/o elettroniche e di professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali saranno difficoltose in oltre i tre quarti di casi (rispettivamente 79,3%, 76,4% e 75,5%).
Le imprese piemontesi prevedono, inoltre, difficoltà superiori alla media nel reperimento di fabbri ferrai costruttori di utensili (74,4%), meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (74,1%) e tecnici della salute (72,3%).
Nel dettaglio dei titoli di studio cala, rispetto al mese di ottobre 2024, la difficoltà di reperimento di personale laureato, che coinvolge il 46,7% delle assunzioni programmate; non mancano, tuttavia indirizzi che segnalano criticità superiori alla media, primi tra tutti quelli chimico-farmaceutico (85,3%), sanitario e paramedico (79,3%) e ingegneria civile e architettura (68,6%).
Le imprese lamentano elevate difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 66,7%).
A livello secondario (52,5%) le imprese segnalano difficoltà superiori a quelle riscontrate complessivamente in Piemonte: rischia di rimanere scoperto rispettivamente il 74,5%, 71,7% e 71,5% delle assunzioni riguardanti gli indirizzi agrario, agroalimentare e agroindustria, costruzioni ambiente e territorio e socio-sanitario.
Difficoltà di reperimento superiori alla media riguardano, infine, la ricerca di personale con qualifica di formazione o diploma professionale (51,5%), con picchi particolarmente elevati per gli indirizzi elettrico (84,0%), riparazione di veicoli a motore (69,8%) e benessere (68,2%).