La convenzione di Berna per la conservazione della flora e della fauna selvatiche e dei loro habitat naturali ha votato a favore della richiesta dell'Unione europea di abbassare il livello di protezione per i lupi. L’indirizzo va incontro alle crescenti richieste da parte degli enti locali di maggiore flessibilità per gestire più attivamente le concentrazioni critiche di lupi.
Secondo il Monitoraggio nazionale pubblicato lo scorso anno nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU in sinergia con l’ISPRA, sono circa 600 i lupi sulle Alpi piemontesi, pari a quasi il 70% degli esemplari presenti nel Nord Italia, con il maggior numero di branchi ed individui rilevati in Provincia di Cuneo. Ci sono più lupi in Piemonte di quanti ne ha l’intera Svezia, tanto per fornire una proporzione di territorio. Numeri che testimoniano come il lupo non sia più a rischio estinzione.
“Cresce il pericolo della scomparsa della presenza dell’uomo in montagna e nelle aree interne, con effetti devastanti sull’economia e sull’occupazione di questi territori, ma anche sull’assetto idrogeologico. Senza la costante opera di manutenzione assicurata dalle aziende agricole, infatti, cresce il degrado ambientale che porta con sé frane e alluvioni, rese ancora più devastanti dagli effetti dei cambiamenti climatici”, dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
“La difficile situazione che gli imprenditori agricoli vivono in montagna, tra cambiamento climatico e fauna selvatica, non solo mette a rischio la sopravvivenza della pastorizia, ma compromette la possibilità che nelle nostre vallate alpine permanga un tessuto sociale produttivo, con un danno rilevante per l’intera collettività” conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.