DEMONTE - "Abbiamo una rete stradale ferma al dopoguerra, ma il numero dei veicoli non è quello di settant'anni fa"

L'intervento di Ezio Barp, presidente del comitato "Sì D.A.VS." della valle Stura, sul tema degli incidenti stradali nella Granda

Redazione 27/10/2022 10:52

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Spett. Direttore,
prendendo spunto dalla comprensibile ondata di indignazione popolare scaturita a seguito dei numerosi incidenti stradali (purtroppo spesso fatali) che capitano ogni anno sulla rete stradale della Provincia di Cuneo, pure io mi sono accinto a firmare la petizione online denominata “Strade sicure, la vita vale” perorata da un importante quotidiano della carta stampata (La Stampa, ndr). All’interno delle pagine del giornale ho letto idee e proposte varie argomentate da esponenti istituzionali intervenuti e intervistati, e cito testualmente, “quali iniziative il ministro intenda adottare per individuare le migliori soluzioni progettuali per garantire i necessari standard di sicurezza della rete viaria della provincia e quali per fornire agli enti le risorse per la messa in sicurezza dell’enorme rete stradale”, ma pure “rafforzare i controlli e avviare una campagna di sensibilizzazione che coinvolga le scuole. Perché è anche una questione di educazione e di cultura”. Parole di spessore che rischiano di scivolare nella retorica (se non addirittura in demagogia) laddove cavalcatate sull’onda dell’indignazione popolare: mi ricorda, per triste paragone, quanto succede ciclicamente quando si parla di “morti bianche” sul lavoro.
 
La situazione della viabilità scadente della provincia di Cuneo parte da lontano e cioè dalle infrastrutture mai realizzate, per un motivo o per l’altro: abbiamo una rete stradale e ferroviaria che è rimasta quasi la stessa dal secondo dopoguerra, con la fondamentale differenza che il numero di veicoli è aumentato in modo esponenziale rispetto a 70 anni fa e che la rete ferroviaria anziché potenziarla è stata negli ultimi decenni in parte smantellata o comunque non più utilizzata perché ritenuta scarsamente produttiva.
 
Intendo soffermarmi e fare una libera riflessione con Lei, sig. Direttore, sulle frasi “messa in sicurezza” e “la vita vale” richiamate nel testo della petizione online: come si fa a mettere in sicurezza una rete stradale inadeguata? Prendendo spunto da un’equazione matematica si può dire che il “rischio per l’incolumità fisica delle persone” (che utilizzano la rete stradale) sia il prodotto derivante dal fattore “pericolo dovuto al traffico” moltiplicato per il fattore “danno cagionato alla salute” (R=PxD): perciò è facile comprendere come, a parità di danno, il rischio di avere un sinistro e di farsi male sia direttamente proporzionale al volume di veicoli transitanti sulla rete stessa. Quindi  l’unico serio rimedio pare essere quello di diminuire sensibilmente il numero di veicoli sulle attuali strade attraverso la creazione di nuove strade (vedi anche il completamento dell’autostrada AT-CN) oppure attraverso il potenziamento di mobilità alternativa realmente fruibili (rete ferroviaria) e comunque a costi sostenibili (es. mobilità pubblica con bus ecc.) o meglio ancora attraverso un mix di entrambe le precedenti ipotesi: questi rappresentano i reali “determinanti” del bisogno di salute; le altre misure quali l’auspicato aumento del numero di controlli e la formazione culturale possono essere degli importantissimi “modulatori” degli eventi, ma se presi singolarmente senza essere abbinati agli interventi infrastrutturali summenzionati si espongono a diventare scarsamente efficaci nel tempo.
 
In valle Stura abbiamo coscienza e conoscenza diretta di cosa significa vivere quotidianamente con il rischio di patire un sinistro stradale, soprattutto coloro che abitano, vivono e lavorano nei paesi di Demonte e Aisone: decine di anni  in cui politica e burocrazia (locale e statale) bloccano la realizzazione di due piccole circonvallazioni che sarebbero fondamentali per decongestionarli dall’assurdo traffico (soprattutto di mezzi pesanti) che li attraversa ogni giorno e per la “messa in sicurezza” dei loro centri storici: mi permetta di ribadire ai vari esponenti politici e amministrativi locali che “la vita vale” anche per gli abitanti di Demonte e Aisone.
 
La ringrazio per l’ospitalità e cordialmente la saluto.                             
 
Per il Comitato SI D.A. VS
Ezio Barp

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