Stop alla somministrazione pillola della Ru486 nei consultori, stop alla distribuzione in Day Hospital alla fine dell'emergenza Covid, raccordo delle istituzioni con i movimenti pro vita. Sono le linee guida che la Regione Piemonte dovrebbe approvare a breve in tema di aborto farmacologico, con una apposita delibera che andrebbe in contrasto con quelle del ministero della Salute reintroducendo il ricovero obbligatorio per l’assunzione della pillola abortiva. L'iniziativa, resa nota
dall’Ansa, è dell'assessore
Maurizio Marrone, che ad agosto aveva attivato l'avvocatura regionale contro il Governo.
Duro il commento di Chiara Gribaudo, che ha affidato alla sua pagina Facebook il suo parere sulla notizia: “Giù le mani dalle conquiste delle donne. - ha scritto la deputata del Partito Democratico - Giù le mani dalla loro salute e dalla loro libertà. La giunta del Piemonte e il presidente Cirio sono avvisati. L’ipotesi dell'assessore di FdI Marrone è inaccettabile e le donne sapranno far sentire, come accaduto per la Regione Umbria, la loro voce di opposizione a questa deriva liberticida della destra. La decisione del ministero della Salute, ascoltato il parere del Consiglio Superiore di Sanità, di aggiornare le linee guida, riconoscendo la possibilità di interrompere volontariamente la gravidanza con metodo farmacologico in day hospital e fino alla nona settimana, è una decisione in linea con il diritto alla salute delle donne e con una legge di civiltà come la 194. Dunque è grave, gravissimo quanto rischia di accadere in Piemonte. Le donne non consentiranno alcun passo indietro sul piano della loro libertà e autodeterminazione. Abbiamo sempre difeso le nostre conquiste, lo faremo anche oggi”.