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Inaccettabili tre mesi di fermo. Perdiamo 1,1 miliardi. A rischio 49 mila occupati”. E’ la presa di posizione degli acconciatori e degli estetisti di
Confartigianato, rilanciata anche dai canali social della sezione cuneese dell’associazione, dopo la decisione del Governo di
rinviare al 1° giugno la riapertura delle attività del settore.
"La categoria ha agito con grande responsabilità – sostiene il presidente di Confartigianato Cuneo Luca Crosetto – presentando tempestive proposte
dettagliate su come tornare a svolgere queste attività e osservando scrupolosamente le indicazioni delle autorità sanitarie su distanziamento, dispositivi di protezione individuale pulizia, sanificazione. Pur accettando di penalizzare pesantemente i possibili ricavi, le imprese del settore hanno dimostrato un grande
senso di responsabilità verso il mantenimento del massimo livello di sicurezza. Ma a fronte dell’impegno, non sono mai arrivate dal Governo delle risposte. E ora non è possibile accettare che nel nuovo Decreto si rivolga l’attenzione ad altri settori e si orienti verso una incomprensibile dilazione per la ripresa delle attività
di acconciatura ed estetica, che, insieme ad altre categorie artigiane, rischiano di cadere nel baratro della chiusura definitiva".
"Ci siamo attivati subito per rispettare le regole. - sottolineano Enrico Frea e Maria Teresa Rosso, rispettivamente rappresentante provinciale (e regionale) degli Acconciatori di Confartigianato Cuneo e rappresentante provinciale degli Estetisti – Non potremmo aggiungere nulla in più in termini di sicurezza tra
un mese. È assurdo quindi farci stare fermi, con costi continui e ricavi azzerati fino a giugno. No, non possiamo davvero resistere, e siamo pronti ad organizzare anche una protesta plateale, questa volta il Governo ci deve stare a sentire".