CUNEO - Addio ai vecchi contatori dell’acqua, con lo “smart meter” perdite e consumi sotto controllo

L’Acda ha in programma la sostituzione di 10mila apparecchi, oltre a lavori sulla rete per 18 milioni. Ma le bollette scenderanno? “Dipende dai comuni e dall’Ato”

Andrea Cascioli 05/03/2025 18:00

I fondi per mappare e ammodernare la rete idrica di Cuneo, alla fine, ci sono. Malgrado il “boicottaggio” di Egea che, spiegano i dirigenti dell’Acda, aveva fatto saltare il finanziamento originario da 42 milioni di euro.
 
“Alpi Acque, Alse ed Egea Acque erano coinvolti insieme ad altri soggetti partecipati da Egea” ha ricordato il direttore generale Andrea Ponta ai consiglieri cuneesi in commissione. Nel 2023, sotto l’egida Cogesi, sembrava esserci la disponibilità anche dei privati a raccogliere questa sfida: “Si chiedeva di effettuare gare per 42 milioni di euro entro aprile 2024, era un’opportunità unica per il territorio”. Tre giorni prima della costituzione della rete d’imprese che avrebbe dovuto gestire le risorse, però, è saltato tutto: “Questa modifica, prontamente segnalata, è il motivo per cui il progetto è stato rigettato la seconda volta”.
 
I gestori non si sono persi d’animo e sono comunque andati avanti, effettuando le gare d’appalto previste pur senza essere certi che i soldi del Pnrr ci sarebbero stati. La loro pervicacia è stata premiata e così nel novembre scorso è arrivato l’ok da Roma: “È stata una bella soddisfazione - ammette Ponta - perché siamo riusciti a portare a casa un finanziamento rimodulato rispetto al progetto originario, che comprendeva anche le società poi defilatesi”. Il quadro economico è di oltre 26 milioni, per Acda 18 milioni e 400mila euro: le altre somme sono destinate a Cogesi, oltre a Mondo Acque, Calso e Infernotto Acqua.
 
Con la tecnologia “smart” il monitoraggio si fa dal pc
 
Nell’ambito della società cuneese i comuni coinvolti sono sedici, a cominciare dal capoluogo con i suoi 380 chilometri di rete di distribuzione. Il progetto, chiarisce il direttore generale, non è pensato per sostituire o riparare perdite ma principalmente per dotare il gestore di un sistema innovativo, utile a individuarle e gestirle al meglio: solo un 10% delle risorse è dedicata ai tacun, in sostanza.
 
Un passo importante è la sostituzione di tutti i contatori meccanici con gli “smart meter”: nel complesso, dice il responsabile tecnico di Acda Fabio Monaco, si parla di circa 10mila contatori di utenze. L’attività effettiva di posa inizierà ad aprile, con l’obiettivo di terminare entro il mese di settembre. Sostituire i contatori e renderli più efficienti, precisa Ponta, “significa anche rendere un servizio migliore, per evitare le spiacevoli sorprese relative a perdite e consumi anomali che si registrano solo quando c’è l’effettiva lettura: in questo modo potremo fornire un servizio più intelligente”. Tutti gli impianti verranno collegati al telecontrollo e saranno così gestibili da pc: “Non avremo più bisogno di andare in campo per vedere se il misuratore di rete funziona. Questo permetterà anche di avere dati in tempo reale, con cadenza oraria”.
 
Poi c’è l’altra “gamba” del progetto, riguardante la distrettualizzazione della rete dell’acquedotto: entro il 30 giugno 2025 dovranno essere stati divisi in distretti e analizzati 1.317 km della rete, al 31 marzo 2026 tutti i complessivi 2.074 km di rete. “Ciascun distretto - spiega l’ingegner Monaco - verrà monitorato per poter effettuare tutti i calcoli idraulici e valutare le perdite, i consumi diurni e i consumi notturni. Questi dati permetteranno una conoscenza molto dettagliata della rete per fare le valutazioni successive”.
 
Tre grandi cantieri in città per ridurre le perdite sulle condotte
 
Sul tema dell’efficientamento e della riduzione delle perdite, Acda ha già avviato tre grandi cantieri in città. Il primo a San Paolo, dove si stanno sostituendo 1.900 metri di vecchie condotte con nuove tubazioni in ghisa sferoidale: i lavori, il cui costo è quantificato in 770mila euro, si protrarranno per 120 giorni. Il secondo cantiere interessa l’area di corso De Gasperi-via Auriate, con la sostituzione delle condotte per complessivi 850 metri e un investimento di 365mila euro complessivi. In centro città, nel concentrico tra via Schiaparelli, via Coppino, via XX Settembre, via Sella, corso Nizza, via Carlo Emanuele III e piazza Europa, c’è un terzo intervento su 1.250 metri di condotte per un importo di 605mila euro.
 
C’è speranza che tutto questo si traduca in qualche risparmio sulla bolletta dell’acqua? Lo chiede ai tecnici il consigliere comunale di Indipendenza! Beppe Lauria, ricevendo risposta dal direttore generale di Acda: l’ente d’ambito ha già approvato un aumento di circa il 13%, rispetto al 2023, per il biennio 2024-25. Negli anni successivi l’aumento previsto è inferiore, nell’ordine dell’uno o due per cento, fatti salvi gli effettivi costi ed eventuali investimenti ulteriori. “Il lavoro che stiamo facendo - osserva Ponta - ci orienta a sprecare meno acqua ma non ci aiuta troppo a ridurre i costi o gli investimenti di cui avremmo bisogno. L’aumento della tariffa sarà molto più condizionato dagli orientamenti dei comuni e dell’Ato”.
 
Acqua torbida, che fare? Lo sbarramento c’è, ma potrebbe non bastare
 
Sul problema della torbidità, aggiungono i responsabili della partecipata, sono state messe in campo misure che dovrebbero mettere al riparo da ulteriori crisi idriche come quella verificatasi, dopo la tempesta anomala dell’8 agosto, alle sorgenti del Bandito. Oltre alla tecnologia di microfiltrazione, è in funzione uno sbarramento sul ramo secondario del Gesso che si presume essere all’origine dell’intorbidimento: da quando è stato attivato, però, non ha più piovuto, quindi mancano risposte definitive. “Il rischio - sottolinea l’Acda - è minimizzato, ma non azzerato: dobbiamo esserne consapevoli”.

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