Aspetti normativi, formazione ed aggiornamento, analisi dei nuovi disagi e integrazione dei soggetti più svantaggiati. Queste le tematiche toccate durante l’evento “Campagna Amica e l’agricoltura sociale - Un mondo di opportunità” organizzato da Coldiretti Piemonte e UeCoop Piemonte a Torino, cui ha preso parte anche una delegazione di imprese agricole cuneesi guidate dal Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.
C’è chi si occupa di persone con problemi di dipendenza, di disturbi alimentari oppure chi si dedica all’ortoterapia, ippoterapia e altre attività con disabili fisici e psichici di diversa gravità; ci sono realtà che seguono il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate oppure che puntano allo sviluppo di un’attività agricola volta al miglioramento del benessere o al sostegno nell’arco della terza età fino a chi si prende cura della didattica e dell’infanzia o, ancora, dell’inserimento dei rifugiati politici. Tante le pratiche di agricoltura sociale che sono state portate come esempi durante l’evento a cui hanno preso parte, dialogando con il Presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo, Elena Chiorino, Assessore regionale all’Istruzione e Merito, Lavoro, Formazione professionale e Diritto allo Studio universitario, che si è soffermata sulle potenzialità dei servizi di agricoltura sociale rispetto alla formazione, non solo dell’infanzia, ma anche degli operatori delle fattorie sociali; Maurizio Marrone, Assessore regionale alle Politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria, che si è focalizzato su come un nuovo modello di welfare territoriale possa far fronte ai bisogni post Covid rispetto alle fragilità che sono emerse nei più giovani, ma non solo; Marco Protopapa, Assessore regionale all’Agricoltura, che è intervenuto sul binomio agricoltura e sociale, partendo dal nuovo Regolamento che disciplina l’attività delle fattorie sociali e che riconosce ufficialmente le aziende che, tramite l’attività agricola, favoriscono l’inserimento di lavoratori svantaggiati o disabili. Con Matteo Castella, Presidente Ue.Coop Piemonte, si è poi trattato il tema della cooperazione concentrandosi sulla necessità di creare una rete territoriale per coprogettare e per creare una reale sinergia.
“A livello nazionale, serve accelerare sull’approvazione delle linee guide attuative affinché si possa concludere il percorso normativo iniziato nel 2015 con l’approvazione della Legge: è imprescindibile prendere atto della necessità di collaborazione tra aziende, Istituzioni e realtà sociali. A livello piemontese, sicuramente è un passo avanti molto importante avere il Regolamento regionale che definisce i requisiti e le modalità per svolgere l’attività di agricoltura sociale con l’obiettivo di offrire alle comunità locali prestazioni e servizi socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo che possano migliorare le condizioni di salute fisica e psichica di chi è in difficoltà” evidenzia il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
Proprio dopo il Covid – spiega la Coldiretti – sono aumentare le richieste d’aiuto del 30% per disagio con problemi di salute mentale, dipendenze, ansia e depressione, ma anche il mondo del lavoro è cambiato, con la necessità di impiegare meglio di “scoraggiati” in età da lavoro, ed è cresciuta l’emersione del fenomeno discriminatorio con le segnalazioni che sono del +91% rispetto al 2020.
“A fronte di questo scenario – rimarca il Presidente Nada – è necessario investire su un nuovo welfare privato che può offrire servizi sul territorio e il ruolo di Coldiretti a questo proposito diventa quello di tessere un contatto fondamentale tra le parti”
Per questo la Coldiretti si è strutturata con i manager dell’agricoltura sociale sulle singole province e, a livello nazionale, è stata costituita l’associazione A.I.U.T.A. - Associazione Italiana Uomo Terra Agricoltura. Tramite questa struttura, la Coldiretti vuole puntare anche sull’aspetto formativo e di aggiornamento: è già pronto a partire in Piemonte il corso per operatore di fattoria sociale, organizzato con INIPA Nord-Ovest, per cui gli Uffici Coldiretti stanno raccogliendo le adesioni.
“Non possiamo prescindere dal professionalizzare il settore – sostiene il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – per far sì che la nostra agricoltura, oltre a distinguersi per qualità, rispetto ambientale ed efficienza, vanti anche la capacità di generare valore sociale attraverso la produzione di cibo. Per arrivare a fare tutto questo, abbiamo la necessità che le Istituzioni riconoscano, anche con opportuni aiuti economici che già esistono per il terzo settore, la qualità ed i risultati dei percorsi di agricoltura sociale portati avanti dalle nostre imprese agricole. Oggi abbiamo raccolto una disponibilità importante da parte degli Assessori presenti per cui proseguiremo il nostro lavoro per trasformare questa disponibilità in atti concreti per rafforzare le oltre 600 buone pratiche già realizzate ed incrementare il numero di fattorie sociali in Piemonte”.