CUNEO - Agroalimentare, allerta sui prezzi: “L’Ucraina è il secondo fornitore di mais, servono interventi”

A sollecitare il governo è il senatore leghista Giorgio Bergesio: “Intervenire con le risorse del Pnrr e del bilancio, le imprese italiane sono a rischio”

26/02/2022 18:08

“Subito interventi per frenare l’impennata dei prezzi delle materie prime agricole. Imprese italiane a rischio”. A chiederlo è il senatore Giorgio Maria Bergesio, capogruppo Lega in Commissione Agricoltura.
 
L’attacco russo all’Ucraina ha comportato pesanti ripercussioni anche sui prezzi delle materie prime agricole scambiate sui mercati internazionali. Al Matif di Parigi, borsa di riferimento in Europa per gli scambi di cereali, il 24 febbraio le quotazioni del grano tenero hanno raggiunto i 318 €/t, in rialzo di oltre 40 €/t rispetto al giorno precedente (pari a +11%), valori mai toccati prima. Forte rialzo anche per il mais, con 285 €/t, in aumento di 17 €/t nel giro di 24 ore (+6%) e i semi oleosi, per la produzione degli oli vegetali e delle farine utilizzate per l’alimentazione animale, con i 765 €/t dei semi di colza, in aumento di oltre 20 €/t. E tutto il comparto degli oli vegetali è in tensione, in quanto Russia e Ucraina sono i due principali paesi produttori di girasole a livello mondiale, con l’Ucraina che da sola rappresenta quasi il 50% delle esportazioni mondiali di olio di girasole.
 
“Tutto questo - spiega Bergesio - ha gravi ricadute sul nostro comparto agricolo e, a cascata, sulla nostra economia. Alla Borsa Merci di Bologna il 24 febbraio i prezzi del grano tenero sono aumentati di 8 €/t, arrivando sui 308-312 €/t, (+31% rispetto ad un anno fa). Aumenti anche per l’orzo (+7 €/t), vicino alla soglia dei 300 €/t (+41% su base annua), mais di origine nazionale, sui 295-297 €/t, (+28% rispetto a dodici mesi fa). Per quanto riguarda il mais, va inoltre ricordato che l’Ucraina rappresenta il secondo Paese fornitore dell’Italia, con un quantitativo di prodotto che nei primi undici mesi del 2021 si è attestato sulle 600mila tonnellate, il 13% del mais complessivamente importato dal nostro paese. E questi si sommano ai rincari energetici che sono ormai fuori controllo”.
 
“Occorre intervenire con decisione, con le risorse sia del PNRR che di bilancio con i decreti attuativi sui contratti di filiera, per evitare quanto possibile che le conseguenze del conflitto si sommino a quelle già gravi che il nostro comparto agricolo si trova ad affrontare in questi mesi”, conclude il senatore Bergesio.

c.s.

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