Riceviamo la lettera di un imprenditore, disarmato di fronte alla burocrazia definita 'palla al piede'.
Egregio direttore,
nei giorni scorsi ho deciso di attivare un tirocinio presso il Centro per l'Impiego provinciale. Dopo aver raccolto i documenti necessari per l'espletamento della pratica, il consulente del lavoro ha risposto che non c'è nessuno che firma al posto del dirigente e tutto è fermo.
Ovviamente non discuto i motivi personali che hanno causato l'assenza del dirigente, il punto è un altro. È possibile che l'operatività di un ufficio di importanza vitale per l'economia della nostra provincia sia legato a una sola persona?
Non conosco il funzionamento interno del Centro per l'impiego, ma è possibile bloccare una pratica per così poco? L'impressione è che si tratti dell'ennesima prova che nel nostro paese la burocrazia è una palla al piede delle attività produttive. Oggi si parla molto di informatizzazione dei processi, ma se nell'epoca della blockchain siamo ancora legati al timbro di un burocrate significa davvero che nella nostra provincia siamo ai confini dell'impero e difficilmente l'ipotetico completamento dell'autostrada ci farà uscire dall'isolamento. Per guardare verso il futuro non bastano le pur vitali infrastrutture, serve un deciso cambio di mentalità e di organizzazione da parte di tutti, a partire da chi gravita intorno al mondo del lavoro.
Lettera firmata