CUNEO - Al Miac non basta il “tesoro” di Amazon: c’è un buco di un milione da ripianare?

“Nessuna perdita di esercizio per le partecipate” annuncia l’assessore Fantino. Ma 385mila euro sono accantonati sulla società gestita da Marcello Cavallo

Andrea Cascioli 21/09/2024 08:00

Tutti promossi i bilanci delle partecipate del Comune di Cuneo per l’anno 2023. Tutti compresi quello della “pecora nera” della classe, ovvero il Miac, sulle cui performance però pendono grossi interrogativi.
 
L’assessore al Bilancio Valter Fantino ha fatto il punto in commissione, riepilogando con i consiglieri i numeri delle 17 società e consorzi in cui il municipio ha partecipazioni. Il ventaglio è molto ampio, si va dal 100% di quote possedute in Farmacie Comunali allo 0,78% nel Csi Piemonte. Fra questi enti, sono nove quelli che entrano nel bilancio consolidato, ma in due di essi il Comune è presente solo per l’affidamento di servizi: uno è appunto il Csi Piemonte, l’altro è l’Atl del Cuneese che gestisce l’ufficio informazioni e accoglienza turistica. Le partecipazioni, come detto, variano molto: oltre a possedere per intero le Farmacie Comunali, l’amministrazione cittadina ha il 40,13% in Acda, il 38,70% in Acsr, il 36,45% nel Miac, il 44,46% nel Consorzio Socio Assistenziale, il 33,60% nel CEC. Per Cogesi vale un discorso a parte, essendo controllata al 22,27% dall’Acda che è a sua volta partecipata dal Comune.
 
 
Boselli incalza: “L’ex mercato bovino va chiuso e liquidato”
 
“La fotografia che viene fuori è che, guardando le varie società, sul 2023 non abbiamo più perdite di esercizio” sottolinea Fantino: “Lo scorso anno ne avevamo una, piccola, sul Miac che ora ha un utile di 29.803 euro”. L’ex mercato bovino ha incamerato un “tesoro” da 4 milioni con la contestata vendita dei terreni ad Amazon, grazie ai quali aveva chiuso col più il bilancio 2021. Il segno rosso è tornato l’anno successivo, mentre per il 2023 - come detto - c’è di nuovo un utile. Tutto a posto? Non proprio, dal momento che il Comune ha accantonato 385.563 euro. Cosa significhi lo spiega il “tesoriere” del municipio: “Il Comune come ente capogruppo accantona nel bilancio, in un fondo vincolato, un importo pari al risultato negativo del bilancio precedente, in proporzione alla quota di partecipazione. Se una società perde dieci e il Comune partecipa per sette, dovrà accantonare sette”. Questo significa che l’esposizione ammonta grosso modo a un milione di euro.
 
“Sarebbe interessante capire perché, a fronte di una vendita di un terreno per 4 milioni dopo la quale ci era stato detto che la perdita sarebbe stata ripianata” incalza Giancarlo Boselli (Indipendenti), preannunciando un’interpellanza: “Può essere - ipotizza l’esponente dell’opposizione - che abbiano deciso di rateizzare il ripianamento del debito, ma non va bene lo stesso: vuol dire che c’è una tensione finanziaria”. Dal predecessore di Fantino - fu assessore al Bilancio con Valmaggia - giungono quindi ulteriori dubbi sull’opportunità di proseguire l’impegno: “Noi sosteniamo che il Miac andrebbe chiuso e liquidato e il Comune dovrebbe rientrare in possesso, per la sua quota, del patrimonio di terreni e altro” ribadisce Boselli, ricordando come la società presieduta da Marcello Cavallo “nell’ultima audizione, aveva presentato un piano mirabolante fatto di startup, rilancio e iniziative che risulta stia segnando il passo”.
 
Mentre Fantino rassicura su una prossima richiesta di chiarimenti, la sindaca Patrizia Manassero interviene per riepilogare gli esiti dell’ultima audizione, risalente ad aprile dello scorso anno: “La società aveva portato un piano industriale che poggiava su alcune filiere: l’utilizzo del patrimonio immobiliare ancora esistente, il mantenimento delle attività di servizio del comparto agroalimentare e il polo Agrifood nato per volontà della Regione Piemonte”. A ciò si aggiunge l’anticipazione, da parte dell’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni, su “un progetto per la creazione di hub alimentari al fine di lavorare sulla filiera corta: andremo ad ascoltare, se ci saranno risorse”. A parte questo, aggiunge la sindaca, “Miac è parte di molti progetti sia con Camera di Commercio e Confindustria che col Comune”. Uno di questi è un progetto transfrontaliero che la città sta portando avanti con Chambery e che riguarda il trasporto delle merci sull’ultimo miglio, al fine di ridurre le emissioni inquinanti. “Le perdite del Miac - ammette Manassero - sono il frutto di una gestione che ha portato a questo risultato, ma va riconosciuto soprattutto alla direzione generale di aver dato un ordine puntuale ai conti negli ultimi anni”.
 
 
In commissione si parlerà del biodigestore (e non solo)
 
“Avremo tre commissioni importanti prima della fine dell’anno, su cui concorderemo le date” annuncia intanto la prima cittadina. L’intenzione è infatti quella di proseguire le audizioni con le partecipate, come si è fatto con Acsr, Consorzio Socio Assistenziale, Atl e Acda. “Un’ulteriore commissione andremo a farla con Acsr, sul biodigestore ma anche sul bilancio” fa sapere Manassero, conscia del fatto che non sarà una passeggiata. Nei prossimi giorni è già previsto un incontro con Farmacie Comunali per calendarizzare una commissione, a quasi un anno dalla nomina di Davide Dalmasso come amministratore unico. E poi, appunto, c’è il nodo del Miac.

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