Riceviamo e pubblichiamo da Coldiretti Piemonte.
L’approvvigionamento alimentare degli italiani è stato garantito grazie a 3 milioni di lavoratori che, nonostante le difficoltà e i rischi per la salute, hanno continuato a lavorare in piena pandemia in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 230mila punti vendita in Italia. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento ai dati Istat sul commercio al dettaglio nel mese di marzo con l’alimentare che in controtendenza è l’unico settore in crescita del +3,5% in valore e del +2,1% in volume.
“Una crescita dovuta sicuramente anche all’impennarsi degli acquisti, soprattutto, nella prima fase di questa pandemia che ha visto lunghe file, anche pericolose, per accaparrarsi ogni genere alimentare, dai latticini ai salumi, dalle farine alle uova, dal riso alla pasta fino all’ortofrutta - spiegano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. I nostri imprenditori, non si sono mai fermati e, grazie al loro costante lavoro, hanno garantito ai consumatori il #MangiaItaliano facendo sempre più emergere il valore strategico delle nostre produzioni. Ora, però, per poter raccogliere il Made in Piemonte, è necessaria una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire, limitatamente al periodo di emergenza, ai beneficiari di ammortizzatori sociali ma anche a studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università, attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta”.