Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Comitato Acqua Bene Comune sulla situazione della decisione sulla gestione del ciclo idrico.
Lunedì 7 Maggio alle 11,30 nella sala Giolitti della Provincia, si svolgerà la Conferenza dei Rappresentanti che dovrà formalizzare l'indicazione dell'Assemblea dei Sindaci del 28 Marzo favorevole alla gestione pubblica dell'acqua. Nell'attesa si è svolto un Convegno all'Unione Industriale di Cuneo in cui c'eravamo anche noi. Si trattava di un “Confronto sul servizio idrico in provincia di Cuneo” a detta degli organizzatori, perché “il confronto è sempre utile” hanno affermato quasi tutti i relatori. Un confronto strano perché a nessuno è stata data la parola al di fuori dei parlamentari neoeletti e dell'unico parlamentare europeo, Alberto Cirio. C'era anche la presidente dell'Egato Bruna Sibille. Nemmeno a lei è stata data l'opportunità di intervenire, nonostante sia stata chiamata in causa più volte. Diversi relatori l'hanno prima ringraziata per come ha condotto l'Autorità, per poi condurre una vera e propria opera di denigrazione del lavoro compiuto dall'ente.
Sarebbe stato facile per Lei replicare che è davvero insostenibile affermare che i Sindaci avrebbero preso le decisioni senza le dovute informazioni,
come se il piano d'ambito non fosse stato pubblicato sul sito e come se in tutti questi anni non ci fosse stata la possibilità di approfondire la questione del servizio idrico. E spiegare che non è vero che un soggetto pubblico avrebbe più difficoltà a ottenere i finanziamenti. Le banche saranno ben contente di concedere prestiti ai gestori in quanto il ritorno degli investimenti è assicurato dalle tariffe.
Gli onorevoli che fanno parte di quelle forze politiche che approvarono il Decreto Ronchi (che fu bloccato dal referendum) continuano a schierarsi a favore della privatizzazione, sostenendo che il voto referendario non ha imposto la gestione pubblica, fingendo di non sapere che il referendum poteva essere solo abrogativo perché così prevede la legge. Ma se i parlamentari uscissero dalle loro stanze potrebbero verificare che la volontà dei cittadini è che la gestione sia solo pubblica e che l'acqua non sia una merce con cui fare profitti. Altrettanto demoralizzante è sentire gli onorevoli insistere sul fatto che sia le società miste o private sia quelle pubbliche possono gestire bene l'acqua. Il lavoro di indagine dell'Egato sta evidenziando una disparità evidente sugli investimenti realizzati tra i gestori pubblici e quelli privati, per cui non è davvero il caso di portare il servizio idrico della provincia di Cuneo ad esempio di questa teoria. Noi siamo convinti che in questi ultimi anni la presidente Sibille, il direttore Giuliano, insieme alla struttura dell'Egato, abbiano compiuto un importante e positivo lavoro e ci rallegriamo che con il voto espresso nell'assemblea del 28 marzo la maggioranza dei sindaci si siano dimostrati molto più dentro la questione e molto più vicini ai cittadini di quanto lo siano alcuni parlamentari.
A proposito dei Sindaci, prevalentemente del Roero che hanno votato contro la gestione pubblica ci chiediamo se la decisione sia stata ponderata e
condivisa con i propri cittadini che invece col referendum si erano espressi a favore. Almeno in alcuni casi ci risulta che non sia così e vista la portata storica di tale scelta auspichiamo che si apra un dibattito nei Consigli Comunali e con i cittadini.
Il Comitato Cuneese Acqua Bene Comune