CUNEO - “All’assessora Clerico dico: la battaglia contro l’edera si può vincere”

Un lettore interviene sulla pulizia della scalinata Piatti e non solo: “Negli anni ’60 Cuneo era una città giardino, oggi non si cura nemmeno l’aiuola di Barbaroux”

Redazione 02/10/2024 18:30

Riceviamo e pubblichiamo:
 
Buongiorno Direttore,
   ho appena letto l’articolo riguardante la Scalinata Piatti (per chi è cresciuto in "Cuneo vecchia"...lo Scalone) e condivido interamente quanto scritto e dichiarato da vari esponenti del Consiglio Comunale.
 
Mi lascia un po’ stupito quanto dichiarato dall’Assessora Clerico: "Sappiamo che col clima attuale l'edera cresce alla velocità della luce ed è più complicato pulire la città dal verde selvatico" (testuale)
 
Ohibò mi chiedo...non ho mai visto l’edera crescere così a vista d’occhio da non permettere ai giardinieri di intervenire per fermarla...e così le altre erbacce. A proposito di giardinieri; io sono cresciuto alle Serre Comunali di cui mio padre era custode oltre che Capo Giardiniere del Comune di Cuneo fino alla sua morte.
 
Ricordo che negli anni '60 Cuneo era denominata "Città Giardino" proprio perché le Piazze ed i Viali erano costellati da aiuole fiorite e alberate sempre curate amorevolmente da una squadra di Giardinieri Comunali efficientissimi; il Parco della Resistenza venne “costruito” da loro e le piante, scelte da mio padre e dal Geometra Toselli, responsabile comunale del Verde Pubblico personalmente in un vivaio di Pistoia, vennero piantumate dal personale comunale. Ricordo ancora un pieghevole che veniva distribuito alla fiera di Nizza (città gemellata, casomai qualcuno l'avesse dimenticato) nel quale spiccavano le aiuole fiorite in Piazza Galimberti compresa quella ai piedi del buon Barbaroux che oggi è diventata un parco giochi oltre che una toilette per cani.
 
Certo oggi, per motivi economici, i Giardinieri comunali sono ridotti a poche unità e la manutenzione del verde è demandata a ditte private per le quali l’amore per la Città ha solo una valenza monetaria, però mi creda, chi come me ha vissuto i primi trent’anni della propria vita a Cuneo (oggi vivo a Borgo ma l’amore per Cuneo e, segnatamente, per “Cuneo Vecchia” è rimasto immutato), vedere che la Città da un gioiello che era si è trasformata in peggio, salvo poche ed elette zone, fa male.
 
Per carità, si sta molto meglio che in altre città, si gode di panorami montani ineguagliabili ma la cura della città stessa è calata rispetto al passato. Per concludere dico a Cristina Clerico: “La battaglia contro l’edera si può vincere facilmente, basta volerlo”.
 
Cordialità
 
 
Franco Alpigiano

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