Riceviamo e pubblichiamo:
“In questa variazione di bilancio blindata, in cui la giunta ha colpito la transizione ecologica con l’aumento del bollo sulle auto ibride e ha tradito la promessa elettorale del sostegno al reddito dei lavoratori in cassa integrazione nel giorno in cui Stellantis ha annunciato che le carrozzerie di Mirafiori resteranno chiuse per un altro mese, abbiamo voluto richiamare la Giunta alle sue responsabilità: la propaganda antiabortista fatta con il Fondo Vita Nascente sottrae risorse preziose ai cittadini e alle cittadine piemontesi.
Per questo abbiamo presentato decine di emendamenti per togliere quei 940 mila euro del Fondo Vita Nascente e spostare queste importanti risorse pubbliche, sottratte alla cura delle donne e non solo. Questa misura, pur rivestita parole positive, è invece un intervento ideologico e strumentale che colpisce i diritti delle donne: anziché sostenere concretamente le famiglie o promuovere politiche inclusive, esso si limita a perpetuare una visione divisiva che non tiene conto delle reali esigenze di chi si trova in situazioni di vulnerabilità, sottintendendo un atteggiamento punitivo nei confronti delle donne che scelgono di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza.
Abbiamo proposto di investire nei consultori, che rappresentano uno strumento fondamentale per garantire supporto alle donne e alle famiglie nelle scelte legate alla salute riproduttiva e al benessere psicofisico, e nei centri antiviolenza ancora troppo carenti nel nostro territorio. Oppure alle agenzie sociali per l'abitare, all’assunzione di mediatori e mediatrici culturali, a progetti di inclusione sociale per persone detenute che migliorerebbero la situazione drammatica nelle nostre carceri. O ancora progetti di educazione sessuo-affettiva per le scuole; lezioni di rispetto che sono principale strumento di prevenzione alla violenza di genere, contrasto ai disturbi per il comportamento alimentare.
Con circa un milione di euro potremmo anche sostenere 3100 famiglie con voucher scuola per libri e trasporti, quelli della c.d. “graduatoria B” oggi pesantemente sottofinanziata, 600 famiglie con contributi alla locazione, quelli azzerati dal Governo Meloni, o garantire il trasporto pubblico gratuito a 1000 giovani under 26 per tratte come la Torino-Asti o la Torino-Pinerolo, altra promessa elettorale di Cirio ad oggi tradita.
Anche nella settimana del 25 novembre le esigenze di parità delle donne non sono state prese in considerazione e la giunta ha confermato di voler continuare a dare soldi pubblici agli antiabortisti amici di Marrone, che inquinano la società con la loro ideologia e il loro non richiesto giudizio sulle nostre scelte. Noi continueremo questa battaglia, anche dai banchi del Consiglio Regionale”.