CUNEO - Altri 400 milioni per costruire i nuovi ospedali del Piemonte: in arrivo fondi Inail aggiuntivi

L'annuncio di Riboldi in Commissione. Oggi l'assessore regionale sarà a Cuneo per aggiornare i Sindaci coinvolti sull'iter per il nuovo ospedale

Redazione 24/09/2024 08:22

Un “paracadute” da circa 400 milioni di euro aggiuntivi di fondi Inail per fronteggiare l’incremento del costi e garantire così la realizzabilità tecnica di tutti i nuovi ospedali programmati in Piemonte. È l’annuncio che ha fatto ieri mattina l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi intervenendo in quarta Commissione, presieduta dal presidente Luigi Icardi, suo predecessore a capo dell’assessorato.
 
Tra i progetti “in ballo” c’è anche quello del nuovo ospedale di Cuneo, per il quale sembra tramontare l’ipotesi del partenariato pubblico-privato (oggi pomeriggio Riboldi sarà a Cuneo per fornire aggiornamenti ai Sindaci interessati). Poi ci sono la Città della Salute e della Scienza di Novara e il Parco della Salute di Torino, per i quali le gare sono in corso, e altri progetti che facevano parte del pacchetto iniziale finanziato con fondi Inail (l’ospedale dell’Asl Città di Torino, l’ospedale To5, l’ospedale nuovo dell’Asl To4, il nuovo ospedale di Vercelli, quello del quadrante Saluzzo-Savigliano-Fossano). A questi si aggiungono le ristrutturazioni degli ospedali di Domodossola e Verbania finanziati però con altri fondi statali. Complessivamente è emerso un incremento dei costi rispetto a quelli inizialmente stimati: il budget necessario è passato da 1,65 miliardi a circa 2,1 miliardi.
 
Una cifra richiesta dalla Regione Piemonte al Governo e che abbiamo ottenuto nel nuovo decreto del Consiglio del ministri che è in corso di pubblicazione”, ha spiegato l’assessore: “Lo strumento del partenariato pubblico-privato (Ppp) è efficace, e stiamo ad esempio lavorando in questa direzione per l’ospedale di Alessandria e per quello di Cuneo, sulla strada indicata dal mio predecessore. Tuttavia, l’importante incremento di fondi Inail ci garantisce la possibilità di sostenere tutte le operazioni e di avere le spalle coperte, qualora i Ppp non andassero a buon fine”.
 
Già nei giorni scorsi Riboldi, in una nota, aveva fatto sapere che parallelamente all’iter per il Ppp erano stati portati avanti “percorsi alternativi per avere la certezza di garantire la fattibilità degli ospedali come previsto”.

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