CUNEO - Anas chiede ai Comuni di 'regolarizzare' gli innesti sulle statali: è polemica

L'ente strade chiede di versare un canone per le strade comunali che confluiscono su quelle di gestione statale, i sindaci non ci stanno

r.c. 21/08/2018 14:16

Ha destato stupore e generato polemiche la nota Anas che è stata inviata a decine di Comuni italiani negli scorsi. La richiesta dell'Azienda è di "regolarizzare" (leggasi: versare un canone in denaro) le strade comunali che si innestano sulle statali. A commentare la questione è intervenuta anche l'Uncem: “Stupiscono i tempi - a poche ore dalla tragedia di Genova - e il contenuto lascia ancor più stupiti i Sindaci che hanno ricevuto la missiva: un modulo da compilare per ogni intersezione di strade comunali non "regolarizzate", che si incrociano con le statali che Anas gestisce. Trenta giorni di tempo per compilare il modulo trasmesso dalla società oggi di proprietà del "Gruppo FS italiane" e per produrre la documentazione grafica”, si legge nella nota. 
 
"Anas adotta un comportamento che non rispetta Amministrazioni e territorio - attacca Marco Fiorenzo Frigerio, primo cittadino di Pietraporzio, in valle Stura, paese attraversato dalla SS21 che sale al Colle della Maddalena per proseguire in Francia - Anas ci chiede di regolarizzare la strada. Ma regolarizzare cosa? Mi sono arrivate otto lettere analoghe, differenti solo nell'oggetto relativo alla strada comunale che tocca la SS21. Quelle vie sono tutte strade esistenti da sempre, da prima che esistessero Anas e l'Italia. Cosa dovremmo regolarizzare con Anas? La presenza della strada?", si chiede il primo cittadino, già alle prese con le complesse norme del Codice della Strada - da modificare in queste parti che toccano le aree montane - relative a passi carrai, pubblicità, innesti. "Un incubo per i Comuni e per le nostre Unioni montane", aggiunge Frigerio.
 
Anas, nelle lettere mandate ai Comuni, fa riferimento a raccomandazioni di Ministero dell'Economia e delle Finanze e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, formalizzate in una legge del 2014. "Molti Sindaci ci hanno scritto inoltrandoci le richieste Anas - spiega il Presidente nazionale Uncem, Marco Bussone - Un aggravio di lavoro per le Amministrazioni e uno sgravio di responsabilità per Anas. Non sono nuove queste situazioni, di certo non ci sorprende questo atteggiamento da parte dei 'colossi statali'. Che al posto di accelerare gli interventi previsti ad esempio in valle Stura sulla SS21 per eliminare il traffico dai paesi come Aisone e Demonte, puntano sulla burocrazia, sui moduli da compilare, sui documenti da produrre per regolarizzare incroci. Ci risulta le priorità siano altre". Uncem chiederà ad Anas dei chiarimenti. E ai Parlamentari locali di approfondire la vicenda. "Gestisca Anas, con i suoi tecnici e funzionari quelle pratiche", propone Uncem. "Il bello è pure che una richiesta ricevuta riguarda un tratto di ex strada tale che Anas ha recentemente dismesso al Comune di Pietraporzio - evidenzia ancora il sindaco Frigerio - E ora ci chiedono i dati! Ne dovrebbero avere decine di pagine". 
 
Ma il vero nodo,la vera questione è la forza dei 'colossi', - si legge nella nota diffusa dall'Uncem - la loro azione che tende a mettere in un angolo i piccoli Comuni”. "Anas - prosegue il Sindaco di Pietraporzio - fa cosa vuole e i Comuni devono adeguarsi. Ma non é l'unica... è tradizione che tutti i fornitori di servizi o proprietari di qualcosa sui nostri territori impongano ai Comuni obblighi e carichi burocratici. Come se il territorio comunale fosse di tutti meno che del Comune".


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