CUNEO - Anche a Cuneo la protesta contro il Green Pass: oltre 500 persone in largo Audiffredi

Di fianco al municipio la manifestazione contro le norme che entreranno in vigore dal 6 agosto: "Un ricatto per seminare l'odio tra gli italiani"

Andrea Dalmasso 28/07/2021 22:12

Oltre 500 persone si sono ritrovate stasera a Cuneo, in largo Audiffredi a fianco al municipio, per manifestare contro l’obbligo di Green Pass per entrare in ristoranti, cinema, stadi e diversi altri luoghi, che scatterà in Italia a partire dal prossimo 6 agosto. Ad aprire gli interventi è stato Alessandro Balocco, responsabile provinciale di ItalExit con Paragone (che ha organizzato la protesta con il comitato spontaneo “Lybertè”) il quale ha definito i manifestanti come “free vax”: “Non siamo egoisti che pensano solo a se stessi, siamo persone che non sono disposte a sacrificare i loro diritti e la loro libertà. Questa piazza non è politicizzata e non è politicizzabile. Quest’obbligo viola ben quattro articoli della nostra Costituzione, si tratta di una vera e propria discriminazione che non ha senso di esistere sulla base della legge. Questo è un ricatto che verrà utilizzato per scaricare le colpe sui cittadini quando si deciderà di richiudere tutto. Con quest’imposizione si sta seminando l’odio tra gli italiani, che vengono messi l’uno contro l’altro, anche tra stesse famiglie. È uno strumento che il sistema ha già utilizzato tante volte nel corso degli ultimi settant’anni: ogni volta che il popolo dà prove di unità, puntualmente provano a dividerci. Questa volta però il popolo non ci casca più”.
 
Molti passaggi (e molti dei cori partiti dalla folla presente) sono stati focalizzati sulle vaccinazioni per i bambini, puntando il dito contro le contraddizioni delle indicazioni che si sono susseguite negli ultimi mesi (“Giù le mani dai bambini”, la scritta ricorrente su diversi cartelli visti in piazza), altri sui possibili effetti collaterali della somministrazione (“Se esiste rischio deve esistere scelta”): “Il Governo che oggi vuole imporci l’obbligo è lo stesso che all’inizio di questa pandemia rispondeva con iniziative come ‘Abbraccia un cinese’: non sono credibili. Ora ci stanno privando di ogni libertà, ci stanno tradendo: con queste manifestazioni (la stessa iniziativa è stata organizzata stasera in 80 città italiane, ndr) devono sentire il nostro fiato sul collo”. Balocco ha poi proposto un minuto di silenzio in memoria del dottor Giuseppe De Donno, ex primario di Pneumologia dell’ospedale “Carlo Poma” di Mantova, padre delle cure per il Covid con il plasma iperimmune, ritrovato senza vita nella sua casa stamattina. Prima di cedere la parola il responsabile provinciale di ItalExit con Paragone ha annunciato che la battaglia continuerà anche dal punto di vista legale: “Il 6 agosto e i giorni che verranno dopo saranno la nostra linea del Piave, o vinciamo o siamo morti”.
 
A intervenire è stato poi Beppe Lauria, consigliere comunale di Cuneo: “Siamo tanti, siamo persone con idee diverse, ma siamo qui tutti insieme per difendere i nostri diritti. Non siamo matti, siamo persone normali, siamo lavoratori e siamo contrari a questo modo di affrontare la questione: il Governo non ha nemmeno il coraggio di prendersi la responsabilità di imporre l’obbligo vaccinale. Se il vaccino serve davvero, allora ce lo impongano. Stasera in piazza c’è il paese, e merita delle risposte, perché non ci danno nemmeno le risposte. Ci hanno chiusi in casa, ci hanno spiegato che dovevamo stare distanziati, ci hanno imposto le mascherine. Non siamo usciti di casa per mesi e la curva dei contagi cresceva, siamo qui uno sopra l’altro stasera e la curva non cresce: ma chi vogliono prendere in giro?".
 
Durante la manifestazione più volte si sono levati cori contro il Presidente del Consiglio Mario Draghi e contro il Ministro della Salute Roberto Speranza. Dopo gli interventi di alcuni dei presenti i manifestanti si sono dati appuntamento per sabato alle ore 18 in piazza Galimberti per una nuova protesta.

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