Riceviamo e pubblichiamo dalla parlamentare Monica Ciaburro (FdI)
Gentilissimo direttore,
ormai pare che ogni tipo di provvedimento passi prima dai social network o dalle interviste dei ministri piuttosto che dalle discussioni in Parlamento.
L’ultima trovata del ministro Azzolina in merito ad una ipotetica continuazione anche nel nuovo anno scolastico delle lezioni a distanza mi trova, come insegnante, assolutamente basita. Mi chiedo come sia possibile immaginare una scuola che non abbia più la socialità tra i bambini ed i ragazzi.
Senza aule, senza palestre, senza musica, lontano dai cortili e dal confronto con gli altri. Ha ragione il ministro quando parla di aule piccole, dove non sia possibile mantenere le distanze interpersonali. Le Aule, cara signora Ministro, si possono ampliare, fare più grandi, creando spazi più ariosi e fruibili, creando altresì lavoro per la nostra edilizia. Basterebbe la volontà di creare nuovi complessi scolastici, la volontà di ristrutturare totalmente l’esistente.
Ma quando non hai una idea chiara in merito a ciò che dici ti accontenti di dire ovvietà.
Ebbene, Ministro Azzolina, parlate di scuola on line ma non avete dato un euro a tutte quelle famiglie che in tutte le zone montane e marginali han dovuto fare dei nuovi contratti internet in quanto le famose reti a banda larga in gran parte di questi territori non sono mai arrivate.
Senza considerare i grandi costi in più che anche le famiglie ben servite dalla rete han dovuto sostenere per ampliare i giga.
Ministro, non consentiremo che una emergenza divenga la normalità. I bambini ed i ragazzi devono stare assieme, crescere, conoscere, sperimentare è la vita. Ed essa non può esistere solo dietro lo schermo di un computer, perché crescere è soprattutto confronto, sensazioni ed emozioni, quelle che un mondo virtuale non saprà mai dare.
On. Prof.ssa Monica Ciaburro