Una richiesta ufficiale al ministro Enrico Costa affinché il Governo intervenga per colmare la grave disuguaglianza di trattamento che penalizza le imprese alluvionate del Cuneese rispetto a quelle siciliane. È quella che una folta rappresentanza di imprese cuneesi, a 22 anni dai tragici fatti del 1994, ha sottoposto al capo del dicastero per gli Affari regionali e le Autonomie in un incontro che si è svolto lunedì 24 ottobre presso la sede di Confindustria Cuneo, alla presenza dell’eurodeputato Alberto Cirio.
“Se è vero che l’Europa ha riconosciuto il diritto al ricorso a misure pubbliche di aiuto alle imprese che hanno subito danni a causa di calamità naturali, a patto che tali misure siano commisurate al valore reale del danno subito – fatto recepito anche dalla Cassazione – purtroppo siamo ancora in attesa che questo diritto sia effettivamente riconosciuto a decine di nostre imprese, a distanza di oltre due decenni da quei tragici avvenimenti” – sottolinea il responsabile del servizio Legale di Confindustria Cuneo Giacomo Tassone.
“Mi farò portavoce delle questioni evidenziate – ha assicurato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Enrico Costa -. Conoscevo la vicenda e l’avevo già affrontata in passato. Le norme, come spesso accade, sono contraddittorie e non contemplano tutti i casi. I tempi sono piuttosto stretti, ma un approfondimento è doveroso”.
“Il rischio di non prendere un soldo – aggiunge l’europarlamentare Alberto Cirio – è, purtroppo, ancora reale. Lo sforzo fatto per tutelare le imprese davanti alla Commissione UE rischia di essere vanificato da una cavillosa questione di termini. Il risultato è che a distanza di 22 anni ancora non si può parlare di rimborso dei danni”.
L’incontro è servito per riportare l’attenzione del Governo sulla vicenda degli aiuti alle imprese danneggiate dall’alluvione del ’94.
cs