CUNEO - Anticipata l'apertura della caccia al cinghiale in Piemonte

La decisione presa in ragione dei danni alle coltivazioni e dagli incidenti stradali provocati dall'animale. Sotto controllo anche la proliferazione dei caprioli

17/04/2018 13:53

Apertura in anticipo quest'anno, il 15 aprile, per la caccia di selezione al cinghiale su tutto il territorio piemontese: per contrastare la proliferazione di una specie dannosa alle coltivazioni e causa di incidenti stradali, è stata concessa la possibilità agli ambiti di caccia e ai comprensori alpini di anticipare la caccia rispetto al normale calendario regionale. Una novità possibile dopo il parere favorevole dell’Ispra e di tutte le associazioni agricole e venatorie.
 
"Purtroppo - spiega il vice direttore Cia provinciale, Silvio Chionetti -, da un’indagine fatta in provincia di Cuneo, l’occasione non è stata seriamente presa in considerazione dai pochi ambiti e comprensori locali che non stanno sfruttando l’anticipo. Oltre a questo accorgimento, sono indispensabili anche altre azioni per limitare le conseguenze dannose della proliferazione dei nocivi, come ad esempio la rotazione delle squadre di caccia già attiva in provincia di Torino".
 
I cinghiali però non sono l’unica preoccupazione per l’agricoltura cuneese: è anche aumentato in modo sconsiderato e incontrollato il numero del capriolo, animale alloctono che quindici anni fa ha fatto la sua comparsa nell’area collinare e pedemontana dove ha trovato un habitat ideale per svilupparsi, sfruttando le coltivazioni pregiate di piccoli frutti, viti e nocciole. "In questo periodo - spiega ancora Chionetti - sono in corso i censimenti per organizzare i piani di abbattimento e riportare la presenza nel giusto equilibrio, anche se si dovrà considerare un'altra tipologia di caccia per questa specie, seguendo l’esempio di altri stati europei dove ha dato buoni risultati".
 
Problematiche sono emerse anche nei rimborsi dei danni da parte di Atc e Ca, ora commissariati dopo le sentenze del Tar. "E’ ingiusto considerare il rimborso dei danni nel regime “de minimis”, il massimale assegnato a ogni azienda come aiuto di Stato, in cui secondo noi non rientra - dicono ancora da Cia Cuneo -. Auspichiamo una veloce approvazione di una giusta legge Regionale per la gestione della caccia".

c.s.

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