Avrebbero dovuto arrivare in mattinata i primi pazienti dal Piemonte. Invece, almeno per oggi, lunedì 30 marzo, l'ospedale di Verduno resta chiuso. L’apertura del nosocomio, avrebbe dovuto avvenire con l’arrivo dei primi 20 pazienti, o almeno così aveva annunciato la Regione per voce del presidente della Regione,
Alberto Cirio, e dall’assessore alla Sanità,
Luigi Icardi.
Dopo colloqui e prove con il personale sanitario reclutato, il direttore dell’Asl Cn2, Massimo Veglio, e il commissario ad acta Giovanni Monchiero, ascoltate le indicazioni dei primari incaricati di gestire la nuova struttura, hanno deciso di posticipare l’apertura a domani con il fine di impartire ai medici neolaureati una intera giornata di formazione sul campo nei reparti Covid già in funzione all'ospedale San Lazzaro di Alba prima di lanciarli 'in trincea'. Il falansterio sarà covid hospital di riferimento del Piemonte per i pazienti che hanno superato la fase più critica di modo da accompagnarli nel percorso finale di guarigione.
Al momento sono attive 55 camere, di cui 33 pronte per essere operative, che a seconda delle esigenze potranno diventare più di 100. Pronta anche un’area di terapia intensiva da 3 posti per le emergenze e 9 posti per la sub-intensiva. "Il tema di Verduno non sono gli spazi, ma è avere il personale di anestesia e rianimazione, i medici, il personale infermieristico con competenze - ha commentato in serata l'assessore Icardi -. Se avessimo più personale potremmo ampliare di molto gli spazi. Aspettiamo risposte da Roma".