“Ringrazio Salvini per l'ottimo lavoro sull'Asti-Cuneo fatto dal MoVimento 5 Stelle, senza di lui in effetti non sarei stata ministro e non avrei imposto all'agenda politica del governo questa importante opera”: commenta con lapidaria ironia le parole del segretario leghista il ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone, riprendendo il tweet nel quale l’ex vicepremier del primo governo Conte salutava lo sblocco dei lavori per l’autostrada “grazie al pressing della Lega”.

 

Alla sua rivendicazione si unisce quella del consigliere regionale pentastellato Ivano Martinetti, che chiama in causa anche l’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, a suo tempo bersagliato di critiche dagli attuali partner di governo del Pd: “Oggi si raccolgono i frutti del lavoro dell'ex ministro ai Trasporti Toninelli e dei piemontesi al governo, come il ministro Dadone, che hanno sempre lavorato per questo obiettivo e tenuto alta l'attenzione sul completamento della Cuneo-Asti”.

 

“Il dato politico su cui ragionare - osserva l’esponente politico albese - è semplice: il Movimento 5 Stelle, al governo, porta a termine quanto lasciato in sospeso per decenni dalla vecchia politica. In tal senso fanno bene i politici di mestiere a dire che non commentano le vicende passate, concentrandosi solo sul presente. Ne avrebbero solo da perdere”.

 

Per Martinetti si tratta quindi di una chiara vittoria dei 5 Stelle, che hanno chiuso il 2020 con uno smottamento a palazzo Lascaris perdendo ben due dei cinque eletti in Consiglio regionale dopo l’approdo al gruppo misto dei torinesi Giorgio Bertola, ex candidato alla presidenza nelle ultime elezioni, e Francesca Frediani: i due, pionieri del grillismo piemontese, sono considerati vicini all’ala movimentista di Alessandro Di Battista.