"È incomprensibile il Cipe nei giorni scorsi non abbia stanziato le risorse per la conclusione della Asti-Cuneo. Qualsiasi sia la soluzione operativa scelta, qualsiasi la modalità rispetto a concessioni e gare, qualsiasi le risorse economiche necessarie, quei chilometri di infrastruttura restano un tabù. Parole su parole, promesse e pochi fatti, analisi e progetti, convegni. Dell'ultimo tratto della Asti-Cuneo che unisce le valli alpine cuneesi alla pianura padana, nessuna traccia. E il casello a Cherasco, obbligatorio in uscita verso Alba, Langhe e Roero, si paga 1,70 euro. Forse aumenterà pure. Per far cosa? Per quali opere da realizzare, non si sa. Si paga a Marene e poi sei chilometri dopo. Anche alla barriera di Cuneo, le tariffe a carico degli utenti crescono ogni anno. Scellerato e grave che il Cipe non decida di quella lingua d'asfalto verso le aree economiche che stanno facendo grande il turismo del Piemonte. Così come sul Maddalena e sul Tenda. Fermi. E il Cuneese, il Sud-Ovest del Piemonte soffre per gli scontri politici, gli errori istituzionali, i conflitti. L'Asti-Cuneo è e resta incompleta, emblema di un pezzo di politica centralista del Paese che non decide". Lo affermano Marco Bussone e Lido Riba, Presidente nazionale e regionale dell'Uncem in merito al nuovo rinvio della questione.