Astra Cuneo continua la sua battaglia contro l'ordinanza dei sindaci della val Roya che impedisce il passaggio dei mezzi pesanti superiori alle 19 tonnellate oltre il Tenda. La società ha scritto ai vertici di ANAS per chiedere l'istituzione dello stesso divieto anche nel tratto italiano, di modo da impedire definitivamente il passaggio dei tir verso i comuni autori del divieto. Riportiamo qui sotto il testo della missiva.
Con la presente la nostra Associazione AstraCuneo, in nome del Presidente Diego Pasero, intende rendere nota una situazione di particolare gravità di ostacolo alla regolare circolazione dei veicoli pesanti (>19 ton.) che interessa, com’è noto, la valle Roya e che coinvolge la SS 20 in corrispondenza degli abitati di Trucco, Airole, San Michele e Fanghetto (IM).
Infatti, un’ordinanza disposta ad agosto 2017 da parte delle amministrazioni locali francesi (municipi di Tenda, Fontan, Saorge e Breil) e successivamente dal Dipartimento delle Alpi Marittime impedisce il transito dei veicoli aventi massa superiore a 19 tonnellate lungo la RD 6204, che rappresenta naturale proseguimento della suddetta SS20 sul territorio francese.
Data la connotazione geografica di tale tronco stradale, di cui la SS20 rappresenta tratto iniziale e terminale lungo la direttrice che da Limone Piemonte raggiunge il comune di Olivetta San Michele, è evidente il disagio viabile, nonché il danno economico generato alle imprese di autotrasporto e non solo che generalmente fruiscono o fruivano di tale itinerario.
In conseguenza dell’istituzione dell’interdizione, infatti, le aziende che transitavano originariamente attraverso il colle di Tenda, pur rappresentando solo il 2% della totalità del traffico lungo la SS 20 (dato Anas), sono state costrette a intraprendere itinerari alternativi. Ciò ha fatto si che si generasse uno spostamento del traffico pesante ad esempio lungo la SS28 del colle di Nava o attraverso l’Autostrada Torino-Savona-Ventimiglia. Nel peggiore dei casi il divieto ha costretto le imprese ad abbandonare il mercato ligure e francese.
Considerato inoltre che le ordinanze di divieto francesi hanno previsto deroghe solamente per il rifornimento dei singoli comuni francesi della valle Roya, senza minimamente prendere in considerazione il traffico interprovinciale tra cuneese, imperiese e Costa Azzurra, si ritiene che l’attuale situazione viabile in valle Roya risulti illogica, irragionevole, discriminatoria e non coerente con la normale organizzazione della rete stradale di due Stati confinanti appartenenti all’Unione Europea.
A titolo esemplificativo infatti, un veicolo di 44 tonnellate proveniente da Nizza con destinazione Breil sur Roya può regolarmente transitare lungo la SS20 e la RD6204 (per il principio del rifornimento locale), ma al contrario un mezzo di pari portata che parte da Borgo San Dalmazzo, non può raggiungere Ventimiglia poiché transiterebbe nel tratto di RD 6204 interessata dal divieto. Se si aggiunge inoltre che tale divieto non è stato in alcun modo concordato tra Italia e Francia, come avvenuto invece per regolare i flussi di veicoli ad esempio attraverso il colle del Monginevro o il colle della Maddalena, ci si accorge ancora meglio della gravità tanto di questo provvedimento quanto del comportamento delle istituzioni italiane, incapaci di intervenire nel dibattito con amministrazioni competenti, provincia e ministeri francesi.
Per queste ragioni si richiede, al fine di uniformare la situazione attuale di traffico e voler inoltre indurre la Francia a una riflessione di possibile annullamento delle ordinanze in questione, di imporre in qualità di ente proprietario della strada il medesimo divieto ai veicoli di massa superiore alle 19 tonnellate anche sul versante ligure della SS20, da Trucco fino al confine di Stato (San Michele/Fanghetto) senza deroga alcuna per i veicoli diretti nei comuni francesi della valle Roya.
Cordiali saluti,
Diego Pasero - Presidente AstraCuneo