Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Astra Cuneo relativamente alla situazione della viabilità per i mezzi pesanti in valle Roya.
Sabato scorso a Limone si è parlato di viabilità in valle Roya in occasione del Patto dei Sindaci: lo riportano diverse testate, tra cui La Stampa, che virgoletta anche le parole degli amministratori locali francesi sul divieto di transito ai tir che individuano come unico interlocutore la Prefettura di Nizza. “Noi parliamo di salute pubblica, mentre chi ci contesta in Italia, parla solo di soldi da risparmiare”. Peccato però che l’ordinanza dei sindaci della valle Roya, sia tutt’altro che a favore della salute della collettività, visto che costringe veicoli del cuneese ad aumentare notevolmente il chilometraggio per raggiungere la vicina Liguria, generando così maggiori emissioni e quindi più inquinamento. Già, inquinamento, sì, ma altrove. Un discorso piuttosto egoistico che fa sorgere ulteriori dubbi, semmai ce ne fosse il caso, sulla bontà del provvedimento di divieto. Sconcerta poi l’unione d’intenti dei primi cittadini, italiani e francesi, nel voler fare muro contro una categoria, quella rappresentata dal camion (brutto e cattivo), che per il vero nasconde dietro di sé imprese che producono economia e creano posti di lavoro. Quelle stesse imprese che pagano tasse e generano ricchezza per il nostro paese ed il nostro territorio, soldi dei cittadini e dello stato che servono a riammodernare e gestire opere, proprio come la Ferrovia Cuneo-Nizza, tanto voluta dai sindaci delle valli Roya e Vermenagna e che noi stessi sosteniamo come via di comunicazione importante verso la Francia. Già, la Francia, che aderisce ai trattati e che si professa apertamente europeista, salvo poi permettere ad alcuni sindaci di una valle stretta tra la morsa delle montagne di sbarrare uno storico itinerario commerciale internazionale. Il dito puntato sempre contro i tir, che rappresentano il 2% del traffico locale e che sono perlopiù veicoli di aziende che sorreggono l’economia interprovinciale tra cuneese, imperiese e Costa Azzurra. Appare così un marcato spirito anti aziendale delle amministrazioni locali, che tutelano giustamente turismo, ambiente, sicurezza e salute, ma si dimenticano delle imprese. Mentre in Francia dispensano quindi divieti, innalzano dossi, attivano autovelox, e dispiegano polizia alla frontiera, proprio mentre Sncf “boicotta la linea ferroviaria Cuneo-Nizza”, restiamo amareggiati del fatto che i sindaci delle nostre valli facciano passare in secondo piano le nostre imprese, la nostra economia e quindi il nostro territorio.