“La riduzione dei gas serra e la lotta ai cambiamenti climatici è una sfida che gli agricoltori stanno affrontando con impegno, perché l’aumento della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera impatta in modo rilevante sull’attività del settore primario. Siamo convinti di poter svolgere un ruolo chiave in questo contesto contribuendo a ridurre le emissioni e implementando tecniche e pratiche agricole per migliorare le prestazioni climatiche”. Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo, intervenendo oggi pomeriggio al Consiglio regionale aperto sul tema dell’emergenza ecoclimatica e sulla riduzione delle emissioni climalteranti.
Il presidente regionale di Confagricoltura, in riferimento alle misure che la Regione Piemonte si appresta ad adottare per ridurre le emissioni di ammoniaca nel comparto agricolo con il Piano stralcio agricoltura nell’ambito del Piano regionale della qualità dell’aria ha chiesto che “rispettando l’impostazione la sostanza del provvedimento, si possa definire una normativa che salvaguardi la tutela dell’ambiente senza mettere a repentaglio la possibilità di produrre e, di conseguenza, la sostenibilità economica dell’attività agricola. Siamo disponibili a fare la nostra parte – ha aggiunto Allasia rivolto agli esponenti politici – assumendoci l’onere di sacrifici che sappiamo saranno pesantissimi, ma dovete aiutarci a non far chiudere le nostre imprese”.
Il cambiamento climatico in atto – ha affermato il rappresentante di Confagricoltura – si dovrà contrastare introducendo pratiche virtuose, modificando i nostri modelli di vita e anche aumentando la produzione energetica da fonti rinnovabili. Per questo si dovrà puntare con decisione anche sulle installazioni fotovoltaiche, tenendo presente che si dovrà adottare una pluralità di interventi.
Una parte degli impianti fotovoltaici, per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione europea di riduzione del 55% delle emissioni di anidride carbonica, sarà necessario collocarli a terra. Le stime di Confagricoltura prevedono un utilizzo di superficie agricola tra i 30 e i 40.000 ettari a livello nazionale, un valore inferiore allo 0,5% della superficie agricola totale.
“L’agro fotovoltaico – ha dichiarato Allasia – potrà essere sviluppato nelle aree a rischio di abbandono per la scarsa redditività, ma potrà anche essere un’occasione di sviluppo e integrazione dell’attività agricola con l’attività energetica anche nelle aree produttive. Su questi temi ci sentiamo fortemente impegnati e siamo pronti e disponibile al confronto con le istituzioni per contribuire a ridurre le emissioni di gas serra, intervenendo in primo piano nel contrasto al cambiamento climatico”.