Come avevamo anticipato nei giorni scorsi l'associazione “Langhe Roero, Tavolo delle Autonomie per il Territorio” ha indetto una mobilitazione per sollecitare il completamento dell'autostrada Asti-Cuneo, chiamando a partecipare i sindaci della provincia di Cuneo e dell'astigiano interessati dal tracciato, le categorie, la cittadinanza, venerdì 16 novembre alle ore 10.30 presso la Prefettura di Cuneo (via Roma 3, Cuneo).
"Quella per l'Asti-Cuneo è una battaglia del territorio, ma è anche una battaglia di civiltà - spiega il sodalizio in un comunicato stampa - Dopo trent'anni dall'avvio delle procedure e promesse non mantenute, un territorio virtuoso come le Langhe e il Roero e più estesamente l'intera provincia non possono tollerare di essere privi dell'infrastruttura per una manciata di chilometri ancora da costruire. Mancano soltanto 9 chilometri per completare il tracciato, i cui cantieri sono sospesi da una decina di anni. Si sottolinea, in particolare, come il tratto mancante corrisponda all'area del nuovo ospedale di Alba e Bra, il cui cantiere è iniziato molti anni dopo quello dell'autostrada ed oggi si avvia alla conclusione, privo della bretella dedicata e concepita nel contesto del progetto viario. Ciò comporterà problemi di sicurezza e serie difficoltà al traffico di un'area vastissima, nonché il rischio concreto di avere una provincia “spezzata” a metà da un punto estremamente critico per la circolazione.Si ribadisce che la manifestazione presso la Prefettura di Cuneo costituisce una prima azione, che si auspica condivisa unanimemente da tutte le forze politiche economiche e sociali, a cui ne seguiranno – se necessario – altre più incisive. Ricordiamo che a conclusione dell'incontro una delegazione chiederà di essere ricevuta dal Prefetto per la consegna di un documento da trasmettere con la massima urgenza al Governo".
«Da 30 anni attendiamo la realizzazione dei 9 chilometri mancanti tra Roddi e Cherasco – ricordano il Sindaco di Alba Maurizio Marello ed il Sindaco di Bra Bruna Sibille –. Con il precedente governo si era arrivati ad una soluzione cantierabile attraverso il cross financing per un investimento di circa 350 milioni di euro, attraverso un accordo con l’Unione Europea che aveva dato il suo assenso. Il primo lotto doveva partire nell’estate 2018 ma nulla si è mosso. Il 26 settembre scorso abbiamo incontrato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli a Roma chiedendo il celere inizio dei lavori di completamento dell’autostrada. Il ministro ci ha detto che voleva aprire un confronto con la concessionaria per definire il tutto e trovare una soluzione più favorevole ai territori e non soltanto al Gruppo Gavio. Dopo oltre un mese e mezzo non risulta che alcun confronto sia stato aperto. Ci sentiamo presi in giro su un’opera fondamentale per in nostro territorio. Fondamentale per i cittadini e per le aziende che pagano le tasse ma non hanno un servizio che eviterebbe notevoli perdite di tempo quotidiani negli spostamenti in provincia e verso il resto del Paese, senza contare che le nostre strade sono al collasso, con relativi gravi problemi di inquinamento. Per questo stavolta diciamo basta e continueremo a protestare finché non ci sarà la ripresa del lavoro nei cantieri".
Incalcolabile il danno economico secondo il presidente della Provincia di Cuneo, Federico Borgna, se si pensa che il cantiere autostradale è fermo da un decennio: "L’attesa di quest’opera costa al sistema economico cuneese circa 300.000 euro al giorno. Questo territorio ha già pagato tanto sul fronte infrastrutture, è tempo che il Governo trovi la forza di scegliere se mandare avanti un progetto già pronto e immediatamente
cantierabile o se vuole provare a migliorarlo. Ma si decida e si parta nel più breve tempo possibile".
Giuliano Viglione, presidente dell'Associazione Commercianti Albesi e coordinatore del Tavolo: "La pazienza sabauda è finita. Questa è un'opera essenziale, una minima restituzione ad un territorio che quotidianamente apporta un contributo enorme all'economia generale. Da quest'area partono prodotti eccellenti che rappresentano il migliore Made in Italy nel mondo e qui arrivano ogni anno flussi turistici sempre più importanti. Abbiamo il diritto di poter veicolare le merci e soprattutto le persone in modo adeguato, concorrenziale ed in sicurezza".