Nei giorni scorsi la Provincia di Cuneo ha affidato un incarico diretto per la redazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica per la messa in sicurezza della strada del Vallone di Elva. La determina, a firma del dirigente Danilo Bruna, ha individuato per portare a termine il lavoro l’ingegner Giovanni Brignolo di Torino. L’incarico al professionista costerà, alle casse dell’ente di area vasta, 45 mila 500 euro.
La strada, che necessita di importanti lavori, è chiusa dal 2014 in ottemperanza a un’ordinanza della stessa Provincia per pericolo di frane. A commentare il passaggio è il presidente della Provincia Luca Robaldo: ”Si tratta di un passo in avanti che ci rende molto soddisfatti, atteso dalle Comunità della valle Maira e che corrisponde agli impegni presi da chi mi ha preceduto”.
La questione è seguita con attenzione dal consigliere provinciale (e sindaco di Dronero) Mauro Astesano: “Ci stavamo lavorando da tempo - prosegue il presidente -. Sono grato agli uffici per questo risultato”.
“Il 27 ottobre sarò in valle Maira - conclude Robaldo -, anche in occasione dei 180 anni dalla nascita di Giolitti, così da avviare con l'Unione Montana e gli Amministratori la seconda fase di questo percorso”.
I finanziamenti per la realizzazione dell’opera, una volta elaborato il progetto definitivo ed esecutivo, arriveranno, con ogni probabilità, dai fondi del PNNR dedicati al recupero dei Borghi, che hanno premiato Elva con 20 milioni di euro. I soldi del Piano verrano destinati anche ad altri interventi, tra gli altri un museo immersivo dedicato ad Hans Clemer e agli scrittori elvesi e alla nascita di un’appendice dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Potenzialmente la strada del Vallone, lunga 9 chilometri, può diventare un’attrazione turistica di primo piano per tutto il Cuneese: dodici gallerie, pareti a strapiombo e panorami mozzafiato, che poco hanno da invidiare a destinazioni più conosciute dal turismo di massa. Il passaggio è fondamentale anche per gli abitanti di Elva che, da quando l’Orrido è chiuso, devono percorrere la provinciale di San Martino di Stroppo, più lunga e meno agevole, nonostante gli interventi di messa in sicurezza effettuati negli ultimi anni.