Il Presidente Uncem Marco Bussone ha trasmesso oggi una lettera al Ministro Valditara, ribadendo la necessità di un incontro per "ragionare insieme sul modello di scuola che vogliamo, che serve alla Nazione, in particolare nelle aree rurali e montane, il 66% dell'Italia, per costruire nuovi obiettivi e uscire da logiche del passato, campanilismi e municipalismi esasperati". Uncem non ha apprezzato e non accetta bandi come quello sugli asili nido, che chiedono ai piccoli Comuni procedure di gestione aggravate rispetto ai grandi centri. Uncem chiede vengano considerate le aggregazioni esistenti, per montare nuovi servizi formativi ed educativi 0-18, ovvero Unioni montane, Unioni di Comuni, Comunità montane. Si passi da qui e non si chieda altro agli Enti di minore dimensione.
Uncem ribadisce nella lettera al Ministro una questione fondamentale: il problema degli asili nido non è (solo) la costruzione, non sono gli immobili, bensì sono i costi di gestione che sono totalmente a carico dei Comuni. A differenza di tutti gli altri ordini di scuola l’asilo nido è l’unico per il quale anche tutto il personale è a carico dei Comuni e con le rette degli utenti si coprono meno del 50% dei costi, per cui molti Comuni decidono di rinunciare a quel servizio. Come fare a crearne di nuovi, in piccoli Comuni o anche tra piccoli Comuni insieme in convenzione? Un tema decisivo, quello dei costi dei servizi, per la gestione e il personale, che il Ministero dell'Istruzione non ha mai affrontato, lasciando - e Uncem non lo può concepire - il cerino in mano ai Sindaci. Se vogliamo dare servizi veri sulle fasce 0-6 e non solo, in linea con gli altri Paesi europei, anche nelle aree rurali, occorre cambiare passo e dare soluzioni vere, durature, finanziarie e organizzative, agli Enti locali.