"Spero che ferragosto porti anche le motivazioni dei 1500 progetti esclusi dal bando piccoli Comuni. Troppi e senza una logica. Lasciati fuori finora senza un perché. Lo vorremmo capire, a fronte dei 1100 ammessi e dei soli 144 finanziati con 172 milioni di euro. Anche la stessa legge 158/2017 viene tradita dall'impostazione municipalista. Ma una cosa è certa. I bandi sono arrivati a un capolinea. Non sono la soluzione giusta, come il PNRR ha mostrato, per vincere i divari territoriali. Che crescono e hanno bisogno di analisi, cesellature, pensiero politico, riflessione tecnica. I territori sono capaci a farla e hanno fiducia nella programmazione. Servono però altre modalità di selezione e finanziamento. Si scelgano impostazioni strategiche sovracomunali, misure di pianificazione, concertazioni, accordi di programma leali e vincenti per affrontare le sfide di ogni territorio oltre i singoli municipi, facendo cucitura dei Comuni. Fermiamoci con questi bandi-lotteria. Serve una nuova cultura della co-progettazione, che riguardi le comunità. Prendiamo esempio dai CAUE francesi, e lavoriamoci con Ordini degli Architetti e Ingegneri. Insistiamo sul 'débat public'. Impariamo a darci vie e strategie. Il PNRR è stato un bandificio che ha ingolfato i Comuni e montato migliaia di consulenti, di grandi e piccole società. Virtuosi, certo, ma costringendo i Sindaci a rincorrerli. E a investire molte risorse, a sbalzo, in progettazioni. Non ha senso proseguire così, tutti contro tutti. Ora in Gazzetta Ufficiale aspettiamo le motivazioni del 60% dei progetti candidati sul bando piccoli Comuni ed esclusi non sappiamo da chi, visto che il decreto di nomina della Commissione di valutazione non riusciamo a reperirlo".
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.